Seleziona una pagina

Lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Senatrice Valeria Fedeli sulla adeguatezza didattica del docu-film «Alessandro Manzoni, milanese d’Europa» • 21 settembre 2017.

Osservazioni critiche sulla adeguatezza didattica del docu-film «Alessandro Manzoni, milanese d’Europa – L’immagine della parola». Un film di Pino Farinotti. Regia di Andrea Bellati. Scritto da Angelo Stella e Pino Farinotti. Prodotto dal Centro Nazionale Studi Manzoniani, con il contributo di Fondazione Cariplo.

2. “Incontro” con Papa Francesco.

La consequenzialità di scene e parlato potrebbe suggerire che il Papa abbia elogiato «I Promessi Sposi» con un video realizzato appositamente per il docu-film del CNSM e come riflesso di un incontro con il suo Presidente, Professor Angelo Stella.
Ma le cose sono così come suggestivamente suggerito?

Parlato docu-film – I numeri tra [parentesi] si riferiscono ai fotogrammi sopra riportati.

Farinotti: [1] «Il Presidente della Fondazione del Centro Studi Manzoniani è stato ricevuto da Papa Francesco, e gli ha donato una copia preziosa de “I Promessi Sposi”. [2] E l’incontro non è stato formale e istituzionale. Ma ha avuto uno sviluppo. E che sviluppo!»
.

Papa Francesco: [3] «E voi italiani, nella vostra letteratura avete un capolavoro sul fidanzamento. È necessario che i ragazzi lo conoscano, che lo leggano; un capolavoro dove si racconta la storia dei fidanzati che hanno subito tanto dolore, hanno fatto una strada di tante difficoltà fino ad arrivare alla fine, al matrimonio. Ma non lasciate da parte questo capolavoro sul fidanzamento che la letteratura italiana ha proprio offerto a voi. Andate avanti, leggetelo e vedrete la bellezza, anche la sofferenza, ma la fe-del-tà dei fidanzati.»

Nostre osservazioni – Quella successione di parole e di immagini, molto accattivanti e suggestive, nell’immediato a noi ha fatto pensare che, dopo avere “ricevuto” il professor Stella (Presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani – d’ora in poi CNSM), e avere avuto dallo stesso in dono una “copia preziosa de “I Promessi Sposi”, Papa Francesco abbia voluto esprimere con un breve filmato, realizzato per il docu-film del CNSM, un giudizio molto favorevole su un “capolavoro” della letteratura italiana (il Papa non cita né Manzoni né “I Promessi Sposi”).
Il lettore lo avrà notato: né nelle parole di Farinotti né attraverso didascalie o altro, emerge alcun riferimento di tempo o di luogo. La nostra percezione era quindi pienamente giustificabile.

Tanto più che un rapporto privilegiato tra il docu-film del CNSM e Papa Francesco era già stato anticipato dall’autorevole “Spazio Oberdan” di Milano. Nella comunicazione Web dedicata all’anteprima del docu-film stesso, la presentazione del 17 dicembre 2016 si concludeva con queste parole: «Ospite d’eccezione [del docu-film] è infine papa Francesco, che in un prezioso intervento in video esorta i giovani a leggere i Promessi sposi, “capolavoro della letteratura italiana.”»

Detto nella sinossi di una prestigiosa struttura specializzata anche nella cinematografia, le espressioni “Ospite d’eccezione” e “prezioso intervento in video” appaiono avere un significato inequivocabile: nel “cast” del docu-film, Papa Francesco ricopre il ruolo di “Ospite d’eccezione”; il suo intervento è cioè parte organica del docu-film; è stato programmato ed è in funzione del docu-film. Ma è così?

Dando per “visto” che almeno un “incontro” tra Papa Francesco e il professor Stella è effettivamente avvenuto, è opportuno illustrare quando l’incontro si è verificato, in che occasione e con quali modalità.

Il professor Stella è “ricevuto” da Papa Francesco – Il docu-film del CNSM non ne indica le circostanze, ma è certo che l’incontro mostrato nel docu-film è avvenuto mercoledì 11 giugno 2014, in Piazza San Pietro, Sagrato destro, nel corso della settimanale Udienza Generale.

Per valutarne a ragion veduta la portata che (secondo la suggestione proposta dal docu-film del CNSM) avrebbe avuto sulle parole dette dal Pontefice a proposito de “I Promessi Sposi”, è opportuno sapere che le settimanali Udienze Generali del Papa sono aperte a chiunque desideri parteciparvi (basta prenotare un biglietto di ingresso – gratuito).

A ognuna di queste Udienze Generali partecipano migliaia di persone, collocate in precisi settori di Piazza San Pietro. E molti recano doni: libri, quadri, magliette, anche prodotti alimentari.

Non ci sono appuntamenti, non ci sono liste. Il visitatore segnala per fax la sua presenza, fa la fila per ritirare il biglietto e per accedere all’Udienza, dietro le transenne di sicurezza. Chi vuole fare un dono al Papa deve un po’ sgomitare e farsi strada tra una folla variegata, di poveri e ricchi, incerti anziani e giovani gagliardi. Se il donatore è timido, è facile non riesca a fendere la folla.
Il Papa, camminando al di qua delle transenne, riceve i doni, sorridendo, stringendo mani, scambiando qualche parola.

L’11 giugno 2014, sul Sagrato destro di Piazza San Pietro, Papa Francesco è stato protagonista di molti “incontri non formali né istituzionali”, tutti documentati: 112 strette di mano; 8 benedizioni sul capo; 1 carezza alla gobba di un’anziana signora; 8 baci a bimbi; 3 abbracci; 1 selphie. Gli sono stati donati: 8 libri; 3 quadri; 4 cofanetti con targhe e oggetti; 3 vassoi; 1 maglietta; 1 quaderno di appunti; 2 lettere; 1 cesto di bellissime ciliegie.

L’incontro con Stella è stato uno di questi “incontri non formali né istituzionali”.
Sono passati 15 minuti e 22” dall’inizio del percorso a piedi del Papa lungo il Sagrato destro. Nel video del Centro Televisivo Vaticano, da cui sono tratti i fotogrammi che mostriamo, domina un vociare assordante. Tutti urlano: «Papa, Papa! Francesco, Francesco! Quiiii, quiiiii!». Sono impressionanti l’entusiasmo dei pellegrini e la bonomia del Papa.

[1] Il Professor Stella vince la timidezza: si fa largo tra il bimbo seduto sulla transenna e la signora con la maglietta a strisce …

[2] … Questa si gira e si ritrae con espressione che pare di sorpresa per ciò che vede nel cofanetto, così come la figlia, che ne sorride (curiose queste espressioni al vedere un libro).

[3] … Stella sporge il cofanetto verso Francesco, mostrandogliene il contenuto. La signora fissa intensamente il Papa, come per coglierne la reazione …

[4] … Il Papa non comprende immediatamente cosa vi sia nel cofanetto; guarda Stella e gli rivolge un paio di parole (non distinguibili) …

[5] … Stella gli risponde con due o tre parole (non distinguibili) …

[6] … Francesco guarda con maggiore attenzione ma ancora non comprende (difficile che il Papa non riuscisse a individuare immediatamente un libro) …

[7] … Stella nuovamente rivolge un paio di parole (anch’esse non comprensibili) al Papa, che continua a fissare con attenzione il dono …

[8] … Instradato da Stella, Francesco finalmente comprende ciò che è posto nel cofanetto. Sorride e dice: «Grazie!» (questa parola è chiarissima) …

[9] … Francesco stringe la mano alla dottoressa Riva (semi-nascosta da Stella) …

[10] … Stretta la mano a Stella (che consegna il cofanetto all’assistente del Papa) Francesco prosegue per stringere altre mani, benedire i pellegrini.

Questi 10 fotogrammi registrano i 10 secondi dell’incontro “non formale” tra il professor Stella e il Papa: cinque o sei parole da parte di Stella; due o tre parole e un sorridente “Grazie!” da parte di Sua Santità.

Molto curiosi di sapere come nel cofanetto si presentasse la “edizione preziosa de I Promessi Sposi” (non immediatamente riconosciuta dal Papa) urge la domanda: cosa è avvenuto dopo questo “incontro non formale né istituzionale” dell’11 giugno 2014?
Per saperlo, dobbiamo attendere che passi un anno!

Un anno dopo, 27 maggio 2015.
Udienza Generale, Piazza San Pietro.

Papa Francesco: «Nel quadro di queste catechesi sulla famiglia, oggi vorrei parlare del fidanzamento».
Con queste parole inizia la catechesi del Papa sul tema della famiglia, del fidanzamento e del matrimonio, del 27 maggio 2015. Un discorso interessante anche per i non credenti, denso di riflessioni acute.

La catechesi dura 16 minuti. Al minuto 7:55, e per 59 secondi (filmato del Centro Televisivo Vaticano), Papa Francesco pronuncia le parole riferite al “capolavoro” della letteratura, riportate all’inizio dell’Episodio.

Parole che il docu-film del CNSM presenta con modalità tali da potere indurre lo spettatore a ritenere siano: 1. frutto dell’incontro con il professor Stella (avvenuto, lo ricordiamo, un anno prima, l’11 giugno 2014); 2. pronunciate appositamente per il docu-film in esame.

È una suggestione che rafforza quanto già lo spettatore può avere supposto in occasione della promozione pubblica del docu-film per l’anteprima del 17 dicembre 2016 allo “Spazio Oberdan” di Milano, già ricordata e che così si concludeva: «Ospite d’eccezione è infine papa Francesco, che in un prezioso intervento in video esorta i giovani a leggere i Promessi sposi, “capolavoro della letteratura italiana.”»

L’indicazione del Papa come “Ospite d’eccezione” del docu-film del CNSM (e quindi delle sue parole come parte coordinata dello stesso) è cosa piuttosto audace e potrebbe prestarsi a considerazioni da parte della struttura diplomatica della Santa Sede. Ma questo è un aspetto che non ci compete. Qui vogliamo invece richiamare l’attenzione sugli aspetti culturali della questione.

Il messaggio suggestivo del docu-film del CNSM può portare lo spettatore a ritenere che Papa Francesco non avesse – prima dell’incontro con Stella – le idee molto chiare su Manzoni e «I Promessi Sposi».
È così? Vediamolo dando un occhio alla stampa interessata alle questioni vaticane!

La Civiltà Cattolica, 2013, vol. III, pp. 449-477 – Intervista a Papa Francesco.

Il direttore de La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, attraverso questa intervista fa conoscere aspetti inediti del Papa. L’intervista, di 29 pagine, verrà pubblicata anche su molte delle riviste dirette da gesuiti.

Pag. 471: «Ho amato molto autori diversi tra loro. Amo moltissimo Dostoevskij e Hölderlin. […] Ho letto il libro I Promessi Sposi tre volte e ce l’ho adesso sul tavolo per rileggerlo. Manzoni mi ha dato tanto. Mia nonna, quand’ero bambino, mi ha insegnato a memoria l’inizio di questo libro: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”. Anche Gerard Manley Hopkins mi è piaciuto tanto».

Avvenire​.it, 17 marzo 2013.
Stefania Falasca.

Nei «Promessi sposi» le parole più amate dal nuovo Papa. Il Manzoni di Bergoglio.

«Un pomeriggio di qualche anno fa stavo accompagnando padre Bergoglio alla Casa del clero, in via della Scrofa 70 […]. Stavamo camminando […] e gli chiesi quali fossero gli autori italiani che amava di più.
Mi rispose subito d’istinto: «Alessandro Manzoni. Le pagine dei Promessi Sposi le ho lette e rilette tante volte. Soprattutto i capitoli in cui si parla del cardinale Federigo Borromeo, le pagine dove viene descritto l’incontro con l’Innominato… Ricordi?». «Sì», risposi, le ricordo benissimo. «Sono le pagine – riprese – in cui si descrive l’Innominato nel momento immediatamente precedente alla sua conversione, quando, dopo una notte vissuta nel tormento, dalla finestra della sua stanza sente uno scampanare a festa, e di lì a poco, sente un altro scampanio più vicino, poi un altro: ‘Che allegria c’è? Cos’hanno di bello tutti costoro?’. Saltò fuori da quel covile di pruni e, vestitosi, corse ad aprire una finestra e guardò. Al chiarore che pure andava a poco poco crescendo si distingueva nella strada in fondo alla valle gente che passava, altra che usciva dalle case e s’avviava, tutti dalla stessa parte, e con un’alacrità straordinaria. ‘Che diavolo hanno costoro? Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? Dove va tutta quella canaglia?’» […].
Padre Bergoglio parlava piano, mentre camminavamo nel centro di Roma. E ripeteva le parole del Manzoni mandate a memoria, con quel suo modo lieve e insieme incisivo di dire. Proprio questo mi è tornato in mente quando con sorpresa l’ho visto affacciarsi dalla loggia centrale di San Pietro, dopo l’elezione che l’ha fatto diventare Papa Francesco.»

L’Eco di Bergamo, 20 settembre 2013.

Manzoni, Chagall, Mozart e Fellini. Gli autori più amati da Papa Francesco.

«Ho letto i Promessi sposi tre volte e ce l’ho adesso sul tavolo per rileggerlo. Manzoni mi ha dato tanto. Mia nonna quando ero bambino mi ha insegnato a memoria l’inizio, “Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene ininterrotte di monti”. “La strada” di Fellini è forse il film che ho amato di più. Mi identifico con quel film, nel quale c’è un implicito riferimento a San Francesco.»

Ciò ricordato, se non possiamo dire quanto l’ “incontro” con il professor Stella e la “edizione preziosa de I Promessi Sposi” ricevuta in dono abbia potuto influenzare Papa Francesco, possiamo dire con sicurezza che, prima di incontrare Stella, il Santo Padre aveva già un bella conoscenza de “I Promessi Sposi” e di Manzoni.

Del resto, Papa Francesco è un intellettuale di ampia cultura. E l’Argentina, il suo Paese di nascita e di vita, conta oltre 25 milioni di cittadini di origine italiana, nelle valigie dei cui nonni il nostro romanzo ha attraversato l’Atlantico.