Osservazioni critiche sulla adeguatezza didattica del docu-film «Alessandro Manzoni, milanese d’Europa – L’immagine della parola». Un film di Pino Farinotti. Regia di Andrea Bellati. Scritto da Angelo Stella e Pino Farinotti. Prodotto dal Centro Nazionale Studi Manzoniani, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Parlato del docu-film – I numeri tra [parentesi] si riferiscono ai fotogrammi sopra riportati.
Farinotti: [1] «Dunque eroi ed eroine del Risorgimento. [2] Teresa Casati era moglie di Federico Confalonieri, patriota, liberale, nemico degli austriaci e di Napoleone. [3] Affiliato alla Carboneria cercò di organizzare una rivolta a Milano. Fu condannato a morte ma la pena fu commutata nel carcere a vita allo Spielberg. [4] Teresa lottò per la sua libertà. Alessandro Manzoni, che stimava la donna, scrisse una supplica all’Imperatore Francesco I nel 1830, senza esito. Teresa continuò instancabile nel suo impegno e alla fine, nel 1835, la grazia arrivò. Arrivò tardi. Teresa era morta logorata, stremata.»
Nostre osservazioni – Anche in questo episodio vi è un po’ di confusione nel docu-film del Centro Nazionale Studi Manzoniani (d’ora in poi CNSM): su due aspetti.
Primo.
Compagni al collegio Longone e poi amici fraterni da adulti, Manzoni era stato molto vicino a Federico Confalonieri anche nell’esperienza de «Il Conciliatore», pur senza scrivervi mai nulla direttamente.
Nella preparazione della congiura del 1821, Confalonieri pensò a don Sozzi (Vicario della Diocesi di Milano e ben conosciuto da Manzoni) come membro del governo provvisorio a venire. Chiese ad Alessandro di parlargliene e don Sozzi non escluse a priori la sua disponibilità.
Il 13 febbraio 1821 Confalonieri venne arrestato. Adottando una difesa imprudente, il congiurato parlò dei suoi piani e anche delle sue aspettative su Sozzi.
Sentito dalla polizia, questi dichiarò (senza mentire) di non avere mai visto Confalonieri in vita sua. La polizia non approfondì. Ma Manzoni si ritirò a Brusuglio (l’altra casa di Alessandro di cui nel docu-film non si pronuncia mai neppure il nome).
Qui, spinto dal crollo di ogni speranza di libertà affidata alle congiure, cominciò a scrivere la prima bozza dei futuri «I Promessi Sposi».
Per fare sospendere la pena di morte comminata a Confalonieri, il 30 dicembre 1823 venne inviata da 300 personalità della nobiltà, della cultura e della Chiesa di Milano – tra i primi firmatari anche Manzoni – una petizione alla Corte di Vienna, che commutò la pena nel carcere duro a vita.
Nel 1829 e tramite la marchesa A. Parravicini, Teresa Casati chiese a Manzoni di stendere il testo di una nuova supplica che essa stessa, come moglie di Confalonieri, avrebbe sottoposto all’imperatore Francesco I.
Manzoni accettò, in nome dell’antica amicizia con Confalonieri, delle comuni aspirazioni politiche, del rispetto e la stima per la moglie dell’amico.
Scrisse per Teresa Confalonieri il testo della supplica, che si concludeva con queste parole (è una moglie che scrive): «che mi sia concesso di terminare i giorni miei accanto a quello che la Provvidenza mi aveva dato per compagno». La supplica, datata 12 febbraio 1830, non ricevette risposta.
Abbiamo quindi appurato che Manzoni non “scrisse una supplica all”Imperatore Francesco I” (che sarebbe stata cosa assurda) ma scrisse il testo di una supplica che la moglie di Confalonieri rivolse all’Imperatore (il che rientrava in una logica relazionale).
Ma nel docu-film c’è anche un problema di identificazione del destinatario della supplica.
Secondo.
Infatti Farinotti mostra in [4], come destinatario della supplica di Teresa Confalonieri all’Imperatore d’Austria nel 1830, un signore ben noto anche agli studenti italiani d’oggi. Che però nulla ebbe a che fare con i Confalonieri, anche per ragioni anagrafiche.
La supplica del 1830 di Teresa Confalonieri era rivolta a Francesco I (1768-1835), Imperatore d’Austria (sino al 1806, Francesco II, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero Germanico), protagonista del Congresso di Vienna del 1815 (il suo ritratto è quello in basso).
L’altro signore, mostrato nel docu-film in [4], è invece Francesco Giuseppe I d’Austria-Ungheria (1830-1916), protagonista, tra l’altro, della prima guerra mondiale (del secolo successivo), di cui fu sposa la celebre Sissi.
Un grazie ai colti e attenti “Illuminati del Lario” per la segnalazione di questo errore (e di altri) del docu-film del CNSM.
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