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Lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Senatrice Valeria Fedeli sulla adeguatezza didattica del docu-film «Alessandro Manzoni, milanese d’Europa» • 21 settembre 2017

Os­ser­va­zioni cri­ti­che sulla ade­gua­tezza di­dat­tica del docu-film «Ales­san­dro Man­zoni, mi­la­nese d’Europa – L’immagine della pa­rola». Un film di Pino Fa­ri­notti. Re­gia di An­drea Bel­lati. Scritto da An­gelo Stella e Pino Fa­ri­notti. Pro­dotto dal Cen­tro Na­zio­nale Studi Man­zo­niani, con il con­tri­buto di Fon­da­zione Cariplo.

10 Località manzoniane?
Si presentano come “manzoniane” località non collegabili a “I Promessi Sposi”.

Par­lato del docu-film – I nu­meri tra [pa­ren­tesi] si ri­fe­ri­scono ai fo­to­grammi so­pra riportati.

Fa­ri­notti: da [1] a [4] «Que­sto è l’addio ai monti di Lu­cia. È una raf­fi­gu­ra­zione, ma poi ci sono i luo­ghi veri, o pre­sunti tali …»

No­stre os­ser­va­zioni – Fa­ri­notti ne ac­cenna solo con la mano, ma si ri­fe­ri­sce al qua­dro “Ad­dio, monti” di Luigi Bian­chi del 1861 (il let­tore guardi il pro­filo del monte di­pinto dall’artista e ne tenga memoria).

Poi, an­zi­ché mo­strare il luogo vero de “I Pro­messi Sposi” che il pit­tore Bian­chi ci ha pro­po­sto nel suo dipnto – os­sia il San Mar­tino, che do­mina Lecco e che è il più ca­rat­te­ri­stico dei “luo­ghi man­zo­niani” – in 50 se­condi senza nes­su­nis­simo com­mento, nel docu-film scor­rono tre sequenze:

[2] un pae­sag­gio la­cu­stre con un pon­tile per bar­che;
.
[3] lo scor­cio di un lago con lon­tane abi­ta­zioni sulla sponda op­po­sta;
.
[4] la stessa si­tua­zione di [2] ma con l’attracco al pon­tile di un bat­tello. Allo spet­ta­tore le tre scene ap­pa­iono ne­ces­sa­ria­mente come mo­menti di una me­de­sima si­tua­zione, e come re­la­tive al pae­sag­gio de «I Pro­messi Sposi». Ma non è così.

Fa­ri­notti ha vo­luto pre­sen­tarci quelli che egli adom­bra es­sere “luo­ghi man­zo­niani“ con agili spo­sta­menti di circa 15 chilometri.

La scena [2] mo­stra il pon­tile di at­tracco dei bat­telli di Ab­ba­dia La­riana (sul me­dio lago di Lecco), vi­sto dal Parco di Chiesa Rotta, a circa otto chi­lo­me­tri nord-ovest da Lecco.

La scena [3] è in­vece ri­presa dalla Pas­seg­giata di Gar­late, sul lago omo­nimo, di fonte a Mag­gia­nico, a 14 chi­lo­me­tri a sud-est da Ab­ba­dia Lariana.

La scena [4] ci ri­pro­ietta verso la parte su­pe­riore del La­rio, mo­stran­doci nuo­va­mente il pon­tile di at­tracco dei bat­telli di Ab­ba­dia La­riana. Ma que­sta volta con un bat­tello che attracca.

Que­ste tre scene sono tratte da due la­ghi di­versi e di­stanti tra di loro molti chi­lo­me­tri. Così come en­trambe sono di­stanti pa­rec­chi chi­lo­me­tri da Lecco.

Il loro unico punto di con­tatto è di es­sere am­bienti la­cu­stri for­mati dal corso dell’Adda e di non avere al­cun ri­fe­ri­mento con la “geo­gra­fia man­zo­niana”.

È da ri­le­vare che, in que­sti agili pas­saggi tra Ab­ba­dia La­riana e Gar­late, Lecco – la città del Man­zoni e de «I Pro­messi Sposi» – non viene mai mo­strata, no­no­stante il vian­dante sia ob­bli­gato a passarci.

E ciò, no­no­stante l’ambiente na­tu­ra­li­stico di Lecco pre­senti ele­menti così ca­rat­te­ri­stici ed emo­zio­nali (vedi le foto sotto ri­por­tate del San Mar­tino e del Re­se­gone) da spie­gare per­fet­ta­mente per­ché Man­zoni lo ab­bia scelto come epi­cen­tro del suo ro­manzo e per­ché l’iconografia ci si sia sem­pre at­te­nuta fe­del­mente (il let­tore con­fronti il pro­filo di si­ni­stra del Monte Mar­tino con il già ri­cor­dato qua­dro di Bian­chi, ri­por­tato a fine pagina).

La rap­pre­sen­ta­zione geo­gra­fico-pae­sag­gi­stica pro­po­sta dal Cen­tro Na­zio­nale di Studi Man­zo­niani sem­bra es­sere, per i mo­tivi so­pra espo­sti, la con­ferma di un orien­ta­mento ge­ne­rale, teso a pre­sen­tare di Man­zoni esclu­si­va­mente l’esperienza mi­la­nese, met­tendo in om­bra lo stretto rap­porto umano e ar­ti­stico tra Man­zoni e la città di Lecco.

E di que­sto orien­ta­mento, nelle pa­gine se­guenti, diamo al­tri espli­citi esempi.

PDF dell’Analisi cri­tica
in­dice dei venti epi­sodi