Venerdì, 8 febbraio 2019
Purtroppo, costretti ancora a occuparci della mostra «Ottocento Lombardo» (Lecco, 20-10-18 / 20-01-19, Palazzo delle Paure) dall’impudenza degli organizzatori milanesi e dei patrocinatori lecchesi.
Impotenti a dare risposta a critiche motivate svicolano e lanciano un risibile diversivo.
Lecco: dall’arte dell’Ottocento Lombardo alle Bugie/Balle e Gibigiane del Duemila19.
Con l’abbaglio di «Premi speciali» e «Gioielli Nascosti», gli organizzatori di Milano e l’Assessore alla Cultura di Lecco cercano di velare le proprie magagne organizzative e culturali.
Lecco: dall’arte dell’Ottocento Lombardo alle Bugie/Balle e Gibigiane del Duemila19.
Con l’abbaglio di «Premi speciali» e «Gioielli Nascosti», gli organizzatori di Milano e l’Assessore alla Cultura di Lecco cercano di velare le proprie magagne organizzative e culturali.
Premessa
Quanto segue è la sesta nota dedicata dal nostro Centro Studi alla mostra «Ottocento Lombardo» (Lecco – Palazzo delle Paure, 20-10-18 / 20-01-19).
Come si ricorderà, con le cinque precedenti avevamo svolto una ampia analisi critica sulla struttura della mostra e sulla necessità di riconsiderare l’autografia hayeziana di un dipinto lì presentato:
• 13-nov/18 «La mostra “Ottocento Lombardo” a Lecco: una buona occasione sprecata».
• 21-nov/18 «Scomposte reazioni alle nostre osservazioni su «Ottocento Lombardo».
• 11-gen/19 «I due dipinti «Monaca» di Hayez: il punto sulla critica – Nuove ipotesi di lavoro».
• 12-gen/19 «Chi ha realmente visitato la mostra «Ottocento Lombardo».
• 18-gen/19 «Hayez: fatto a 89 anni — Torna alle ombre dell’Ottocento il dipinto «Monaca» di Francesco Hayez?»
Questa articolata analisi in cinque puntate, da nessuno contestata nel merito, aveva evidenziato l’inadeguatezza di organizzatori e patrocinatori della mostra, suscitando da parte della curatrice Simona Bartolena — e con la piena solidarietà dell’Assessore Simona Piazza — pacate reazioni (richiami al “delirio” e minacce di querela per diffamazione).
Inoltre, a fronte di affermazioni stravaganti della stessa Piazza e di Fabio Sanvito (direttore dell’organizzatore ViDi Srl) circa la scarsa partecipazione di cittadini e docenti lecchesi alla mostra (indizio a loro avviso di pigrizia e insensibilità culturale della cittadinanza), il 12-gen/19, avevamo giudicato “balle” i dati forniti e sfidato organizzatori e Assessorato a rendere pubblici i dati certificati sul numero dei visitatori e la loro composizione («Chi ha realmente visitato la mostra “Ottocento Lombardo”?»).
In risposta, l’organizzatore Fabio Sanvito e l’Assessore alla Cultura Simona Piazza hanno emesso un Comunicato Stampa ufficiale (pubblicato sul sito Web del Comune il 24-gen/19) con il quale hanno cercato di risollevare l’immagine ormai avvilita e avvilente della mostra:
• ammettendo obtorto collo le balle da essi stessi diramate circa il numero dei visitatori; ma dando percentuali, senza senso e da presa in giro, sulla loro provenienza (da Lecco o fuori Lecco);
.
• esaltando la “ammissione” di «Ottocento Lombardo» a un «Premio Italive», a riprova della cui significatività hanno citato Patrocini ministeriali, dichiarati ma, al 26-gen/19, non riscontrabili.
Il «Premio Italive» è una abbastanza ben congegnata iniziativa auto-promozionale di Markonet Srl (parte del Gruppo Markonet) una normalmente intraprendente agenzia di pubblicità e comunicazione di Roma (una delle molte realtà imprenditoriali italiane caratterizzate da articolati intrecci parentali, in questo caso la famiglia Tamburella).
Markonet Srl ha tra i propri clienti-partner grandi realtà come Autostrade per l’Italia Spa (tristemente alla cronaca per il crollo del Ponte Morandi di Genova); Coldiretti (la grande associazione del mondo agrario, già collettore elettorale della Democrazia Cristiana) e Codacons, l’associazione impegnata da anni in campagne per la trasparenza dei rapporti tra impresa e pubblico, da sempre diretta dal noto avvocato Carlo Rienzi.
In risposta, l’organizzatore Fabio Sanvito e l’Assessore alla Cultura Simona Piazza hanno emesso un Comunicato Stampa ufficiale (pubblicato sul sito Web del Comune il 24-gen/19) con il quale hanno cercato di risollevare l’immagine ormai avvilita e avvilente della mostra:
• ammettendo obtorto collo le balle da essi stessi diramate circa il numero dei visitatori; ma dando percentuali, senza senso e da presa in giro, sulla loro provenienza (da Lecco o fuori Lecco);
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• esaltando la “ammissione” di «Ottocento Lombardo» a un «Premio Italive», a riprova della cui significatività hanno citato Patrocini ministeriali, dichiarati ma, al 26-gen/19, non riscontrabili.
Il «Premio Italive» è una abbastanza ben congegnata iniziativa auto-promozionale di Markonet Srl (parte del Gruppo Markonet) una normalmente intraprendente agenzia di pubblicità e comunicazione di Roma (una delle molte realtà imprenditoriali italiane caratterizzate da articolati intrecci parentali, in questo caso la famiglia Tamburella).
Markonet Srl ha tra i propri clienti-partner grandi realtà come Autostrade per l’Italia Spa (tristemente alla cronaca per il crollo del Ponte Morandi di Genova); Coldiretti (la grande associazione del mondo agrario, già collettore elettorale della Democrazia Cristiana) e Codacons, l’associazione impegnata da anni in campagne per la trasparenza dei rapporti tra impresa e pubblico, da sempre diretta dal noto avvocato Carlo Rienzi.
Al suo «Premio Italive 2019», oltre a «Ottocento Lombardo» al 26-gen/19 sono state ammesse altre 4.377 iniziative distribuite in sette categorie.
La più affollata è la categoria «Sagre ed eventi gastronomici» con 1.648 manifestazioni, seguita con 905 eventi da «Mostre, Mercati e Fiere». Seguono poi «Cultura, Musica e Spettacolo» (815); «Eventi Folcloristici e Rievocazioni Storiche» (437); «Mercatini di Natale» (287); «Eventi per bambini e ragazzi» (262); «Raduni ed Eventi Sportivi» (203). Segnaliamo che la somma delle singole categorie è pari a 4.557 (non al 4.377 sopra esposto) in quanto alcune manifestazioni sono riportate più volte; presumiamo per minime variazioni nel titolo che gli automatismi del sistema non sono in grado di leggere in modo “intelligente”.
La brillante idea degli organizzatori del premio — complimenti all’ideatore — è il riuscire a raccogliere, con costi relativamente bassi e con rinnovo annuale, un data-base sempre fresco di circa 5.000 iniziative pubbliche (ognuna collettore di qualificate risorse umane e organizzative) cui — eventualmente — proporre i propri servizi di agenzia di comunicazione e la propria piattaforma promozionale.
La partecipazione al «Premio Italive» è gratuita ma l’organizzatore Markonet Srl ha l’ovvia e legittima prospettiva di rifarsi dei costi attraverso i contatti che la sua piattaforma gli garantisce.
Facciamo un esempio: tra le 4.377 iniziative ammesse al «Premio Italive 2019», tra Sagre e Mostre, ve ne sono circa 2.000 collegate direttamente o indirettamente al mondo agrario.
Duemila contatti di qualità cui offrirsi sia come agenzia di pubblicità e di comunicazione integrata d’impresa, sia da condividere con uno dei principali clienti di Markonet Srl — la Coldiretti — di cui l’agenzia romana gestisce sulla propria piattaforma oltre 5.575 realtà economiche collegate al progetto «Campagna Amica» della Coldiretti stessa (agriturismi, mercati, fattorie, ristoranti, botteghe), cui si accede, ovviamente, con una iscrizione, individualmente piuttosto contenuta (Euro 70,00) ma che col numero mobilita risorse comunque interessanti (circa 400.000 Euro).
C’è poi un altro fronte della propria attività imprenditoriale che Markonet Srl può curare indirettamente attraverso questo suo «Premio Italive». Markonet Srl è infatti proprietaria unica di un’altra società, la MKT121 Srl.
Questa a sua volta è un’agenzia di comunicazione e marketing (interamente posseduta da Markonet Srl) e gestisce lo «Stadio di Domiziano» (un’area archeologica sotterranea, posta sotto Piazza Navona in Roma), presso cui organizza diverse attività: mostre d’arte, cene sociali (di associazioni e imprese), compleanni, ecc.
Naturalmente su basi rigorosamente economiche: essendo una società di capitali, è tenuta infatti non solo a quadrare i bilanci ma a produrre utili per i propri soci.
Il «Premio Italive» è quindi una buona idea imprenditoriale che mette in sinergia le diverse realtà di cui Markonet Srl è una articolazione.
Tornando a noi e al «Premio Italive», per dare un’idea del carattere delle 905 iniziative della categoria «Mostre, Mercati e Fiere» (quella in cui è inserita la mostra lecchese «Ottocento Lombardo»), riportiamo le venti iniziative della Lombardia che le sono temporalmente più vicine, la gran parte delle quali (forse anche interessanti nel proprio ambito) nulla hanno a che fare con l’area concettuale di «Ottocento Lombardo»:
«Passione Creativa – Fiera della Manualità Creativa» (Mariano Comense, Como)
«East Market sbarca in Mecenate» (Milano)
«Bio e Benessere – Fiera dei prodotti Biologici e Naturali» (Mariano Comense, Como)
«Verso il Borgo» (Borgo San Giacomo, Brescia)
«2ª ediz. SposArti in Brianza» (Briosco, Monza)
«Fiera del Riso Vialone Nano Mantovano» (Mantova)
«66ª ediz. Autunno Pavese» (Pavia)
«9ª ediz. Festival della Fotografia Etica» (Lodi)
«7ª ediz. “Dì de La Brisaola”» (Chiavenna, Sondrio)
«BergamoCity Wedding Show» (Bergamo)
«Birrart Classic 2018» (Casteggio, Pavia)
«ERO SOLO UN SOLDATO – Piccolo viaggio nella Grande Guerra» (Azzate, Varese)
«Fiera Sposi ad Alzano Lombardo» (Alzano Lombardo, Bergamo)
«Ottocento Lombardo: da Hayez a Segantini» (Lecco)
«Art & Ciocc 2018 a Crema» (Crema, Cremona).
Nonostante la patente irrilevanza del «Premio Italive» per l’affermazione della cultura e della notorietà di Lecco, riteniamo opportuno occuparcene con la nota che segue per evidenziare come l’ammissione tutta banale e scontata della mostra sulla piattaforma italive.it (e quindi automaticamente al «Premio Italive») sia stata usata come una grande “gibigiana” da “Sanvito-Piazza-Brivio” per distrarre l’attenzione dei lecchesi dalle carenze macroscopiche della mostra stessa e svicolare da un dibattito serio sulle prossime quattro mostre in calendario da qui al 2020.
Preavvisiamo il lettore che la nota è basata tutta su documenti pubblici; cerca di non lasciare buchi nell’argomentazione; riporta dati e riferimenti precisi; dà largo spazio alla citazione integrale delle opinioni che critichiamo; riporta con precisione la fonte dei documenti e delle opinioni citate.
Non è quindi breve (13.550 parole, 91.140 battute, 27 pagine a corpo 10) e la sua lettura integrale richiede circa un’ora.
Chi non è interessato all’analisi critica di un piccolo esempio di come funziona l’apparato promozional-pubblicitario nel nostro paese e di come, da organizzatori privati e funzionari pubblici possa essere usato strumentalmente come paravento a proprie carenze culturali e inefficienze, può fare a meno di leggerla.
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Del pari, può ignorarla chi non è interessato alla tutela della cultura della città di Alessandro Manzoni.
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Ci dia invece almeno una scorsa chi è interessato alla cultura di Lecco.
La quale, poco a poco, si trova sempre più appesantita da insipienza e nullismo. Che possono divenire poi costume, modi di vedere e di fare in cui possono cascare anche i migliori.
Un piccolo inciso formale: d’ora in avanti, a indicare azioni comuni dei due operatori “culturali”, utilizzeremo l’espressione “Sanvito-Piazza”.
Ciò a indicare il reale rapporto che sulla mostra «Ottocento Lombardo» si è venuto a creare tra il suo organizzatore ViDi Srl (di cui Sanvito è direttore e il cui obiettivo è di cercare di pagare gli stipendi e fare profitti) e l’Assessore Piazza.
La quale si adegua a ogni scelta e iniziativa della società privata milanese (cui è stata demandata in toto la mostra) senza mai rivendicare la primazia che nel progetto dovrebbe avere il Comune, il cui compito è tutelare e sviluppare la cultura della città.
Del pari, utilizzeremo l’espressione “Sanvito-Piazza-Brivio”, per quelle situazioni in cui il Sindaco di Lecco Virginio Brivio si è accodato acriticamente alla catena decisionale e di pensiero “Sanvito-Piazza”, condividendone anche pacchiane confusioni sul piano dei rapporti istituzionali.
Le bugie/balle son cosa vecchia e ben nota.
Con Manzoni, Porta e l’Abate Stoppani impariamo a distinguere subito anche le gibigiane.
Riportiamo dal Dizionario Treccani:
bugia /bu’dʒia/ s. f. [dal provenz. bauzia, di origine germ.]. – [falsa affermazione, fatta intenzionalmente] ≈ falsità, falso, (lett.) mendacio, menzogna. ‖ (fam.) balla, bubbola, fandonia, (non com.) fanfaluca, favola, fola, (fam.) frottola, invenzione, panzana, storia.
E da Manzoni:
Del sole il puro raggio
rotto dall’onda impura,
sulle vetuste mura
gibigianando va.
I versi di Manzoni sono riportati dal Dizionario della Crusca, che aggiunge:
«La voce gibigiana è di area lombarda; la usa il poeta milanese Carlo Porta (1776-1821):
«e per fà adoss ai picch la gibigianna / con quell topazz in did largh ona spanna» [e per fare addosso ai gonzi la gibigianna con quel topazio al dito, largo una spanna].
.
La prima attestazione in italiano è ottocentesca e la si deve ad Antonio Stoppani, nato a Lecco, che usa ne Il Bel Paese (I ed. 1875 [sic]) la locuzione “fare la gibigiana” per “abbagliare”.»
La citazione del Dizionario della Crusca su Stoppani è imprecisa ma per l’occasione la facciamo passare (chi vuole sapere perché è imprecisa, ci scriva).
Mutando secolo e caratura letteraria della fonte, riportiamo dal “Regolamento” del «Premio Italive» (https://italive.it/regolamento/):
«Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”»
(i lettori maschi sono pregati di non fare gli spiritosi).
Su “bugie/balle” e “gibigiane” e “bugie/balle/gibigiane” e “premi speciali/gioielli nascosti” bisogna avere idee chiare nel commentare quanto è stato detto e scritto sulla mostra «Ottocento Lombardo» (Lecco, 20-10-18/20-01-19) dopo le nostre documentate osservazioni critiche nonché sulla freschissima (24-gen/19) esaltazione da parte di “Sanvito-Piazza-Brivio” del «Premio Italive» cui la mostra sarebbe stata ammessa a riprova della sua alta qualità organizzativa e culturale.
Riportiamo dal Dizionario Treccani:
bugia /bu’dʒia/ s. f. [dal provenz. bauzia, di origine germ.]. – [falsa affermazione, fatta intenzionalmente] ≈ falsità, falso, (lett.) mendacio, menzogna. ‖ (fam.) balla, bubbola, fandonia, (non com.) fanfaluca, favola, fola, (fam.) frottola, invenzione, panzana, storia.
E da Manzoni:
Del sole il puro raggio
rotto dall’onda impura,
sulle vetuste mura
gibigianando va.
I versi di Manzoni sono riportati dal Dizionario della Crusca, che aggiunge:
«La voce gibigiana è di area lombarda; la usa il poeta milanese Carlo Porta (1776-1821):
«e per fà adoss ai picch la gibigianna / con quell topazz in did largh ona spanna» [e per fare addosso ai gonzi la gibigianna con quel topazio al dito, largo una spanna].
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La prima attestazione in italiano è ottocentesca e la si deve ad Antonio Stoppani, nato a Lecco, che usa ne Il Bel Paese (I ed. 1875 [sic]) la locuzione “fare la gibigiana” per “abbagliare”.»
La citazione del Dizionario della Crusca su Stoppani è imprecisa ma per l’occasione la facciamo passare (chi vuole sapere perché è imprecisa, ci scriva).
Mutando secolo e caratura letteraria della fonte, riportiamo dal “Regolamento” del «Premio Italive» (https://italive.it/regolamento/):
«Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”»
(i lettori maschi sono pregati di non fare gli spiritosi).
Su “bugie/balle” e “gibigiane” e “bugie/balle/gibigiane” e “premi speciali/gioielli nascosti” bisogna avere idee chiare nel commentare quanto è stato detto e scritto sulla mostra «Ottocento Lombardo» (Lecco, 20-10-18/20-01-19) dopo le nostre documentate osservazioni critiche nonché sulla freschissima (24-gen/19) esaltazione da parte di “Sanvito-Piazza-Brivio” del «Premio Italive» cui la mostra sarebbe stata ammessa a riprova della sua alta qualità organizzativa e culturale.
Bugia/Balla n. 1
Il numero dei visitatori
Il precedente
Simona Piazza (9 gennaio 2019, conferenza stampa a Palazzo delle Paure):
«I visitatori sono stati oltre 6.000 alla mostra del fotografo Doisneau, e altrettanti alla mostra “Ottocento Lombardo”»
Comunicato “Sanvito-Piazza” del 24-gen/19
«Si è conclusa domenica scorsa, 20 gennaio, l’esposizione dedicata all’Ottocento Lombardo, promossa da ViDi e ospitata nelle sale di Palazzo delle Paure. 4.461 gli accessi registrati, dei quali il 31,55% proveniente dal territorio comunale di Lecco e il restante 68,45% da fuori città.»
Nostro commento
Prendendo per il momento per buona questa cifra, siamo quindi non agli “oltre 6.000” sballati pochi giorni prima dall’Assessore Piazza, che ci aveva caricato l’onesta tara del 25% (ricordate quando i negozianti disinvolti mettevano un bel foglio di cartaccia pesante e lo facevano pagare al prezzo del filetto di prima scelta?).
Avevamo invitato “Sanvito-Piazza” a rendere pubblico ciò che sanno perfettamente ma vogliono tenere nascosto.
Siccome i biglietti vengono stampati al momento attraverso un computer, “Sanvito-Piazza” sanno esattamente quanti biglietti sono stati venduti: per giorno, per ora, e quanti agli anziani.
Facciano un bel regalo alla cittadinanza: mettano sul sito del Comune un bel file excel con tutti i dati. Ci pensiamo poi noi a elaborarli (non ci vuole un granché!) e a sviluppare quei ragionamenti che i due operatori “culturali” si rifiutano tassativamente di fare, per la semplice ragione che i dati veri sui visitatori mostrerebbero il fallimento delle due mostre strombazzate come “grande successo”.
“Sanvito-Piazza” si sono infatti ben guardati dal dire quanti biglietti sono stati venduti per la mostra «Robert Doisneau» (Lecco, giugno-settembre 2018).
Siamo certi che a quella mostra, per cui “Sanvito-Piazza” hanno parlato di “oltre 6.000” (è una loro frase fissa), i visitatori sono stati meno di 4.000. Scommessina?
A giorni attiveremo una richiesta formale al Comune per avere accesso ai dati reali. Ci vorrà un po’ ma arriveremo ad averli!
La stampa locale (vedi il commento de “Il Giornale di Lecco” del 28-gen/19) ha già cominciato a ironizzare sulle gesta gloriose di “Sanvito-Piazza”.
Fossimo al posto dell’organizzatore Fabio Sanvito avvieremmo immediatamente una “operazione verità”, per non finire sottoposti al pubblico ludibrio quando i dati veri salteranno fuori.
Sanvito si dissoci da Piazza (gli Assessori vanno e vengono ma lui rimane a tirare la lima) e faccia ancora un piccolo sforzo di trasparenza: ci dica esattamente quanti sono stati i visitatori certificati delle due mostre e ci dia anche il tracciato dei giorni e delle ore della vendita.
Analizzati con un normale cervello possono essere un fonte di grande utilità per una serie di ragionamenti utilissimi alla attività espositiva del Comune.
Bugia/Balla n. 2
La provenienza dei visitatori
Il precedente
Nella nostra del 12-gen/19 avevamo definito semplicemente una BALLA di organizzatori e Assessore l’affermare che vi fosse stata una maggioranza di visitatori/turisti (cioè da fuori Lecco).
Ciò per la semplice ragione che non era stata predisposta alcuna procedura per quel tipo di rilevazione.
Ci eravamo anche impegnati a cospargerci il capo di cenere e a piedi nudi di fronte a Palazzo Bovara in Lecco, se gli organizzatori fossero stati in grado di indicare in modo serio quanti fossero stati i visitatori di Lecco e quanti quelli fuori Lecco.
Apparentemente organizzatori e Assessore hanno raccolto la sfida e ci hanno risposto.
Comunicato Sanvito-Piazza del 24-gen/19
«4.461 gli accessi registrati, dei quali il 31,55% proveniente da Lecco.»
Nostro commento
Si badi: dopo quel trionfante 31,55% “Sanvito-Piazza” non ci hanno chiesto di dar mano alle ceneri. Se ne guardano bene!
Infatti, sanno benissimo che quel loro dato percentuale decontestualizzato NON HA NESSUN VALORE.
Ossia! non è forse una balla in assoluto ma certamente è una balla relativa, una balla a metà, come le mille e mille che in tutti i campi l’uso disinvolto delle percentuali consente nel nobile tentativo di circuire il pubblico di riferimento.
“Sanvito-Piazza” dicono: «4.461 visitatori di cui il 31,55% da Lecco». Con facili calcoli possiamo tradurre e dire che, secondo i due operatori “culturali”, da Lecco i visitatori alla mostra “Ottocento Lombardo” sarebbero quindi stati 1.407.
Ma perché allora “Sanvito-Piazza” non hanno scritto: «hanno visitato la mostra 4.461 persone, di cui 1.407 da Lecco e 3.054 da fuori Lecco»? e hanno voluto sfarfallare con le percentuali?
Semplice! Perché, pur non dicendo nulla, vogliono atteggiarsi a campioni di trasparenza. Ma anche in questo si mostrano inadeguati.
Facciamo l’ipotesi che — pressati dalla nostra richiesta di fornire dati precisi — “Sanvito-Piazza” abbiano deciso di fare negli ultimi giorni della mostra ciò che avrebbero dovuto fare fin dall’inizio; ossia, alla biglietteria, far porre ai visitatori la semplice domanda: «viene da Lecco o da fuori?»
Supponendo che negli ultimi giorni abbiano avuto l’idea di adottare questa banalissima procedura, da un “qualche cosa” possono effettivamente avere ricavato quel 31,55%.
Ma cosa è questo “qualche cosa”?
È evidente che, per avere senso, quel 31,55% deve essere accompagnato dal contesto, ossia da quanti visitatori in quel dato periodo hanno visitato la mostra.
Anche un bimbo comprende che, se la rilevazione è stata effettuata all’ultimo giorno della mostra — o nelle ultime due ore — ne viene fuori sempre un 31,55%, ma il dato non ha alcun valore.
“Sanvito-Piazza”, per non sembrare o troppo ingenui o solo agitatori di gibigiane, avrebbero dovuto dire, per esempio: negli ultimi 5 giorni hanno visitato la mostra 200 persone; di queste 63 erano di Lecco, ossia il 31,55%.
Ecco, questo sarebbe stato un dato, in sé comunque irrilevante ma pur sempre un dato.
Ribadiamo: quel 31,55% da solo, non significa nulla. È solo una evidente nuova presa in giro, riservata ai lecchesi.
Il direttore della società organizzatrice delle due mostre, Fabio Sanvito si è sentito spinto forse anche dalle nostre osservazioni a tirare fuori qualche cifra.
Ha cominciato col dire che i visitatori di «Ottocento Lombardo» sono stati 4.461 e non “oltre 6.000”, come disinvoltamente spiattellato dall’Assessore Piazza.
Sanvito è sulla buona strada: continui.
Adesso, oltre al numero certificato dei visitatori alla mostra «Robert Doisneau», ci dica anche come è arrivato a quel 31,55%.
Avrà così fatto un servizio al pubblico lecchese ma anche alla sua credibilità professionale e personale.
Bugia/Balla n. 3
Sulla “freddezza” dei lecchesi verso la cultura
Il precedente
Sanvito (Giornale di Lecco, 9-gen/19):
«[la cittadinanza lecchese] non ha compreso l’importanza delle mostre», colta invece dai visitatori di fuori città.
Inoltre, i dirigenti dei complessi educativi e i docenti degli oltre 5.000 studenti della città «non ne hanno colta la dimensione didattica».
Pochi giorni dopo l’Assessore Piazza ha rincarato la dose circa il quoziente intellettivo dei suoi concittadini (La Provincia, 17-gen/19):
«evidentemente i lecchesi hanno bisogno di più tempo per rendersi conto che anche le mostre che organizziamo in città meritano di essere visitate».
Comunicato-retromarcia Sanvito-Piazza del 24-gen/19 (nostre sottolineature):
«Il dato statistico sulle provenienze è molto simile a quello riscontrato in altri centri lombardi, che da anni propongono mostre di qualità e di interesse e che vanno oltre i confini comunali.
I visitatori dalla città di Lecco sono stati i più numerosi con una percentuale superiore al trenta per cento dell’affluenza […] riserveremo una particolare attenzione al territorio e alla voglia di cultura e arte che i lecchesi hanno manifestato con la loro partecipazione.»
Nostro commento
“Sanvito-Piazza”, visto che il clima cittadino volgeva al peggio, hanno prudentemente cambiato linea.
Pochi giorni fa avevano affermato che i lecchesi avevano disertato la mostra perché ignoranti e tirchi. Ora per “Sanvito-Piazza” i cittadini lecchesi sono stati invece perfettamente nella media e hanno manifestato una grande «voglia di cultura e arte».
Verrebbe quasi da solidarizzare con i due arrampicatori di specchi: che s’ha da fa’ per campare!
Il problema è che questa resipiscenza dei due operatori “culturali” è solo di facciata.
Né Piazza né Sanvito hanno svolto alcuna considerazione di merito né si sono chiesti se dietro la “freddezza dei lecchesi” non vi fosse invece la patente debolezza delle iniziative da loro proposte e l’evidente e immotivato scollegamento con il grande patrimonio culturale del territorio, che ha la sua massima espressione in Alessandro Manzoni, magna pars del “genius loci” lecchese (si appunti il lettore quel “genius loci”).
“Sanvito-Piazza” continuano purtroppo a pensare di avere a che fare con i poveri persici del lago, da prendere all’amo e friggere “ben dorati”.
E quindi — pensa che ti ripenso — si sono fatti venire un’idea geniale.
La gran gibigiana del Duemila19.
Ricordate il Manzoni?
«Del sole il puro raggio / rotto dall’onda impura, / sulle vetuste mura / gibigianando va».
E il Porta?
«e per fà adoss ai picch la gibigianna / con quell topazz in did largh ona spanna» [e per fare addosso ai gonzi la gibigianna con quel topazio al dito, largo una spanna].
E ricordate il Regolamento del «Premio Italive» / Art. 7?
«Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”.»
Bene!
Comunicato Sanvito-Piazza del 24-gen/19
Sanvito:
«[Ottocento Lombardo] è stata censita dal portale ITALIVE.it e ammessa alle votazioni che assegneranno il Premio ITALIVE 2019.
ITALIVE.it, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è un programma di promozione turistica e culturale che informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano proponendo un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, a cui ogni anno il portale dedica il Premio ITALIVE, giunto ormai alla sua sesta edizione.»
Piazza:
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo conferma nuovamente la qualità dell’evento appena concluso e riconosce alla città il valore dell’arte e della cultura che promuove».
Il Sindaco Brivio (newsletter, 25-gen/19) ha ripreso quasi integralmente il Comunicato “Sanvito-Piazza” del 24-01-19 e ne ha evidenziato la parte relativa ai patrocini:
«ITALIVE.it, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo [sic!!] e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare […].
Vi ha aggiunto però una frase-perla tutta sua:
«Se avete visitato la mostra, qui potete votarla e sostenere la cultura e i musei di Lecco!» (più avanti la riprendiamo).
Nostro commento.
1. Il lettore avrà notato che in tutta la fase promozionale della mostra, avviata ai primi di ottobre 2018, e per tutti i 90 giorni della stessa, nessuno si era mai sognato di parlare del «Premio Italive», di cui, solo con il Comunicato del 24-01-19 si è cominciato a dire un gran bene, quasi con gridolini di entusiasmo.
2. Possiamo dire che con l’adesione di Brivio questa gibigiana del «Premio Italive», è diventata una mega-gibigiana.
Per pararne il bagliore e vederci chiaro, dal momento che né il Sindaco Brivio, né l’Assessore Piazza, né l’organizzatore Sanvito di ViDi Srl hanno ritenuto opportuno informare la cittadinanza di cosa sia il tanto decantato «Premio Italive» e da chi sia organizzato, abbiamo ritenuto utile cercare di illustrarne noi fisionomia, obiettivi, struttura e funzionamento.
L’analisi che segue si sviluppa attraverso tredici capitoli illustrativi della natura delle varie gibigiane che “Sanvito-Piazza-Brivio”, hanno messo in azione con il Comunicato del 24-gen/19, e su quelle che molto presumibilmente continueranno ad agitare fino al marzo 2019, quando verranno consegnati i riconoscimenti previsti dal «Premio Italive».
Siamo infatti orientati a ritenere che la mostra «Ottocento Lombardo», nonostante sia stata “censita” (lo ha scritto Sanvito) e contestualmente “ammessa” al «Premio Italive» a mostra praticamente chiusa, qualche riconoscimento potrebbe riceverlo.
Il che sarebbe veramente curioso e da proporre come caso di studio per qualche tesi universitaria sulla fenomenologia dell’assurdo.
Sulla base del normale iter percorso da tutte le altre 4.373 iniziative ammesse al Premio, «Ottocento Lombardo», non avrebbe infatti alcuna possibilità di alcun riconoscimento.
Prima di tutto perché non è stata votata praticamente da nessuno. A oggi registra infatti 49 “ratings” (cioè “classificazioni”), 10 delle quali — a partire dal 27-gen/19 e tutte negative — sono del nostro Centro Studi, che ha voluto provare il meccanismo di voto del premio, dimostratosi un colabrodo (lo diremo meglio più avanti).
In secondo luogo perché è strutturalmente (e per conferma degli stessi organizzatori e patrocinatori) quanto di più lontano si possa pensare dal rappresentare il “genius loci” del territorio.
Il quale è l’elemento chiave — ribadito a ogni piè sospinto dagli organizzatori del premio — su cui la giuria del premio stesso si basa per formulare il giudizio qualitativo, a integrazione di quello quantitativo (nel caso di «Ottocento Lombardo», praticamente nullo).
Il lettore potrebbe dire: e allora perché il vostro Centro Studi ritiene che potrebbe scapparci comunque un qualche riconoscimento per «Ottocento Lombardo»?
Lo abbiamo già anticipato: il Regolamento del «Premio Italive» provvede alla bisogna: «Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”» (richiamiamo nuovamente i lettori maschi alla serietà).
Questi i capitoli della nostra analisi anti-giga/gibigiana:
1. Come si è “ammessi” al «Premio Italive»?
2. Lo strano caso di una mostra promossa solo dopo la sua chiusura.
3. Cosa ha aggiunto alla notorietà di «Ottocento Lombardo» e di Lecco?
4. Regolarità rispetto al Regolamento?
5. Di quali patrocini gode il «Premio Italive»?
6. «Italive» una parola dai tanti impieghi.
7. Il vero favore lo ha fatto (gratis) il Comune di Lecco alla piattaforma Italive.it.
8. Chi sa chi sono i giurati del «Premio Italive»?
9. I garanti della trasparenza e correttezza del «Premio Italive».
10. Le collaborazioni tra queste diverse realtà.
11. Come funziona la votazione delle iniziative ammesse al «Premio Italive»?
12. Una iniziativa a 10.000 IP dinamici — Vai con il voto a manetta.
13. Con i Patrocini stop alla promozione a pagamento.
Avvertenza per il lettore.
Nello sviluppare la nostra analisi sulle caratteristiche del «Premio Italive» abbiamo ritenuto utile riportare l’immagine di alcune delle iniziative della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in cui è stata collocata la mostra «Ottocento Lombardo». Si tratta di 47 iniziative sulle 905 comprese in quella Categoria dei partecipanti al «Premio Italive».
Nella loro scelta abbiamo seguito il criterio di proporzionalità rispetto all’insieme delle 905 esaminate quanto al contenuto: arte, territorio, gastronomia, ecc. Forse a qualche lettore parrà strano di vedere accostato al nome di un grande artista come Mirò la «Festa della Mela Campanina e del Parmigiano Reggiano». Ma ciò è quanto trova il visitatore della piattaforma: nella medesima categoria sono mescolati pittura e porchette, sculture e bovini.
Sia chiaro: non abbiamo assolutamente nulla a ridire sulla piattaforma che ospita le 4.377 iniziative che concorrono al «Premio Italive 2019». Anzi, se ci è consentito, lo scorrere il lungo elenco di eventi di tutta Italia ci ha riempiti di stupore.
Quella galleria è straordinaria.
È uno spaccato della nostra società, colta da una angolazione assolutamente originale, che merita di essere apprezzata e studiata.
Un vero e sincero complimenti! a Markonet Srl, l’organizzatore della piattaforma, cui diamo un unico suggerimento: organizzate le cose in modo che le immagini delle manifestazioni siano correttamente visibili e non sconciate come purtroppo sono per la maggior parte.
Sappiamo che questo è un problema organizzativo non da poco ma renderebbe la piattaforma uno strumento veramente utile per illustrare i mille “genius loci” del nostro paese.
Diversa è la nostra valutazione sul «Premio Italive».
Ne abbiamo studiato con attenzione i diversi passaggi anche perché in un primo momento avevamo pensato di caricare sulla piattaforma Italive.it una nostra iniziativa, che progettiamo per il prossimo tardo autunno in Milano, su temi legati all’esperienza di scienziato dell’Abate Stoppani.
Ma guardando con attenzione ci siamo resi conto di una serie di negatività, non della piattaforma ma della struttura del «Premio Italive» a essa collegato. Abbiamo anche chiesto chiarimenti all’organizzatore del premio e fatto qualche domanda al «Ministero dei beni e delle attività culturali» a proposito del loro Patrocinio.
Dall’insieme degli elementi raccolti ci siamo resi conto che se la piattaforma Italive.it è proprio interessante, il «Premio Italive» è a nostro avviso molto modesto in termini di rappresentatività e di coerenza interna. A quelli che a noi paiono suoi limiti evidenti dedichiamo i capitoli sottostanti.
Vogliamo qui evidenziare la sua incongruità del prevedere una unica categoria — Mostre, Mercati e Fiere — per eventi del tutto eterogenei. Perché mescolare Mirò con la «Festa della Mela Campanina e del Parmigiano Reggiano» o il Canaletto con «Mondo Sposi» o Sironi con la «31ª Mostra zootecnica mandamentale» di Caspoggio Sondrio?
Non è neppure un minestrone (in cui i diversi elementi si amalgamano ottimamente) ma una accozzaglia senza senso, che svilisce tutte le iniziative creando un effetto cacofonico e per nulla sinergico.
Riteniamo che da parte di “Sanvito-Piazza” il non comprendere questo aspetto della vicenda, è proprio il sigillo alla loro ingenuità culturale e inadeguatezza nel gestire un tema così importante come la cultura della città di Manzoni.
Ricordate il Comunicato “Sanvito-Piazza” del 24-gen/19 (sottolineature nostre)?
«[Ottocento Lombardo] è stata censita dal portale ITALIVE.it e ammessa alle votazioni che assegneranno il Premio ITALIVE 2019.»
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato [ecc.]»
In queste 26 parole è racchiusa l’essenza della gibigiana n. 1, che si articola in due specchietti:
Primo: far credere che la mostra «Ottocento Lombardo» sia emersa da un “censimento” (Sanvito);
Secondo: far credere che sia stata «ammessa alle votazioni» (Sanvito) e/o «inserita nel contest» (Piazza) attraverso chissà quale dibattito e analisi.
Queste due indicazioni di “Sanvito-Piazza” sono veritiere?
NO! NON sono veritiere. Sono entrambe solo suggestive.
Primo.
La mostra «Ottocento Lombardo» non è stata “censita”. Si è auto-proposta, come le altre 4.377 iniziative “ammesse” al premio.
Secondo.
L’ammissione coincide con il caricamento sulla piattaforma (che può fare autonomamente chiunque) ed è pressocchè automatica; vengono escluse solo le iniziative mancanti dei dati previsti dal data-base della piattaforma e quelle palesemente destrutturate.
Dal Vocabolario Treccani:
«censiménto s. m. [der. di censire]. – Operazione statistica di rilevazione diretta e totale intesa ad accertare lo stato di un fatto collettivo in un dato momento e caratterizzata dall’istantaneità, dalla generalità e dalla periodicità: c. della popolazione; c. elettorale; c. industriale; delle abitazioni; c. agrario; c. del traffico, ecc.»
Sulla base del concetto di “censimento” si dovrebbe quindi pensare:
– che l’organizzatore del «Premio Italive» — ossia l’agenzia di pubblicità integrata Markonet Srl di Roma — svolga annualmente l’analisi delle diecine di migliaia di iniziative gastronomiche / storiche / culturali / ecc. ecc. che ogni anno vengono organizzate in Italia, cosa ovviamente inimmaginabile;
– che sulla base di questo “censimento”, Markonet Srl scelga (con i criteri indicati nel proprio Regolamento), quali di queste diecine di migliaia di iniziative possono a suo giudizio partecipare al “premio” che essa stessa organizza ogni anno.
Stanno così le cose?
Niente affatto: Markonet Srl non organizza nessun “censimento”. Su questo Sanvito-Piazza-Brivio non hanno compreso proprio nulla.
Per essere “ammessi” al «Premio Italive», non bisogna essere stati censiti e neppure passare a chissà quale vaglio di qualità.
Ce lo dicono con esemplare sintesi le prime parole del Regolamento di Italive.it: «Markonet raccoglie le segnalazioni».
Non è difficile capirlo!
Se volete che una vostra iniziativa appaia sul portale Italive.it è infatti più che sufficiente trasmettere via e-mail alla redazione di Markonet Srl la documentazione: due paginette di presentazione e un paio di immagini, una per il format che comparirà nelle ricerche; eventualmente un’altra per quella allegata al testo di presentazione della mostra.
Per maggiore speditezza, potete anche caricare direttamente il materiale nella apposita pagina a ciò predisposta (https://italive.it/segnalaci-evento-gratuitamente/).
È chiaro che se inviate o caricate una iniziativa senza capo né coda, la redazione di Markonet interverrà ed eventualmente potrà anche non ammettere l’iniziativa sul portale.
Probabilmente se i ragazzi dell’oratorio di Portina di Sotto mandano l’annuncio del loro torneo di calcetto, o gli Amici degli Ufo del quartiere Prontaccio di Toma trasmettono la presentazione di una loro mostra sul come si possano catturare le astronavi aliene, la redazione di Markonet non lo prenderà in considerazione.
Ma per iniziative con un minimo di struttura non ci sono problemi.
Per la verità, pensandoci bene, è invece abbastanza curioso che Markonet Srl abbia accettato l’accesso al proprio portale Italive.it della mostra «Ottocento Lombardo» di Lecco.
E ciò proprio sulla base di quel minimo di controllo qualitativo che certo esercita sulle iniziative segnalate.
In effetti «Ottocento Lombardo» è proprio una di quelle tipiche iniziative che dovrebbero essere scartate a priori dalla redazione di Markonet Srl.
La mostra «Ottocento Lombardo» NON RIPORTA infatti l’anno del suo proprio svolgimento. E ciò su TUTTI gli strumenti di comunicazione destinati al pubblico.
Sì! non si stupisca il lettore!
È questa una specialità comunicativa che “Sanvito-Piazza-Brivio” hanno voluto donare alla città di Lecco!
Quindi ci si dovrebbe domandare: come mai la redazione di Markonet Srl ha potuto accettare la segnalazione di «Ottocento Lombardo», così evidentemente scalcagnata e con questa patente auto-dichiarazione di incompetenza organizzativa?
In realtà, proprio la presenza della mostra «Ottocento Lombardo» tra i partecipanti al «Premio Italive» fa comprendere quanto l’organizzatore del premio sia elastico, permissivo, accomodante.
Disposto a chiudere un occhio — e anche due — su eventuali criticità anche macroscopiche delle iniziative che accoglie sul proprio portale.
Ricordate il Manzoni?
«Del sole il puro raggio / rotto dall’onda impura, / sulle vetuste mura / gibigianando va».
E il Porta?
«e per fà adoss ai picch la gibigianna / con quell topazz in did largh ona spanna» [e per fare addosso ai gonzi la gibigianna con quel topazio al dito, largo una spanna].
E ricordate il Regolamento del «Premio Italive» / Art. 7?
«Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”.»
Bene!
Comunicato Sanvito-Piazza del 24-gen/19
Sanvito:
«[Ottocento Lombardo] è stata censita dal portale ITALIVE.it e ammessa alle votazioni che assegneranno il Premio ITALIVE 2019.
ITALIVE.it, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è un programma di promozione turistica e culturale che informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano proponendo un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, a cui ogni anno il portale dedica il Premio ITALIVE, giunto ormai alla sua sesta edizione.»
Piazza:
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo conferma nuovamente la qualità dell’evento appena concluso e riconosce alla città il valore dell’arte e della cultura che promuove».
Il Sindaco Brivio (newsletter, 25-gen/19) ha ripreso quasi integralmente il Comunicato “Sanvito-Piazza” del 24-01-19 e ne ha evidenziato la parte relativa ai patrocini:
«ITALIVE.it, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo [sic!!] e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare […].
Vi ha aggiunto però una frase-perla tutta sua:
«Se avete visitato la mostra, qui potete votarla e sostenere la cultura e i musei di Lecco!» (più avanti la riprendiamo).
Nostro commento.
1. Il lettore avrà notato che in tutta la fase promozionale della mostra, avviata ai primi di ottobre 2018, e per tutti i 90 giorni della stessa, nessuno si era mai sognato di parlare del «Premio Italive», di cui, solo con il Comunicato del 24-01-19 si è cominciato a dire un gran bene, quasi con gridolini di entusiasmo.
2. Possiamo dire che con l’adesione di Brivio questa gibigiana del «Premio Italive», è diventata una mega-gibigiana.
Per pararne il bagliore e vederci chiaro, dal momento che né il Sindaco Brivio, né l’Assessore Piazza, né l’organizzatore Sanvito di ViDi Srl hanno ritenuto opportuno informare la cittadinanza di cosa sia il tanto decantato «Premio Italive» e da chi sia organizzato, abbiamo ritenuto utile cercare di illustrarne noi fisionomia, obiettivi, struttura e funzionamento.
L’analisi che segue si sviluppa attraverso diciassette capitoli illustrativi della natura delle varie gibigiane che “Sanvito-Piazza-Brivio”, hanno messo in azione con il Comunicato del 24-gen/19, e su quelle che molto presumibilmente continueranno ad agitare fino al marzo 2019, quando verranno consegnati i riconoscimenti previsti dal «Premio Italive».
Siamo infatti orientati a ritenere che la mostra «Ottocento Lombardo», nonostante sia stata “censita” (lo ha scritto Sanvito) e contestualmente “ammessa” al «Premio Italive» a mostra praticamente chiusa, qualche riconoscimento potrebbe riceverlo.
Il che sarebbe veramente curioso e da proporre come caso di studio per qualche tesi universitaria sulla fenomenologia dell’assurdo.
Sulla base del normale iter percorso da tutte le altre 4.373 iniziative ammesse al Premio, «Ottocento Lombardo», non avrebbe infatti alcuna possibilità di alcun riconoscimento.
Prima di tutto perché non è stata votata praticamente da nessuno. A oggi registra infatti 49 “ratings” (cioè “classificazioni”), 10 delle quali — a partire dal 27-gen/19 e tutte negative — sono del nostro Centro Studi, che ha voluto provare il meccanismo di voto del premio, dimostratosi un colabrodo (lo diremo meglio più avanti).
In secondo luogo perché è strutturalmente (e per conferma degli stessi organizzatori e patrocinatori) quanto di più lontano si possa pensare dal rappresentare il “genius loci” del territorio.
Il quale è l’elemento chiave — ribadito a ogni piè sospinto dagli organizzatori del premio — su cui la giuria del premio stesso si basa per formulare il giudizio qualitativo, a integrazione di quello quantitativo (nel caso di «Ottocento Lombardo», praticamente nullo).
Il lettore potrebbe dire: e allora perché il vostro Centro Studi ritiene che potrebbe scapparci comunque un qualche riconoscimento per «Ottocento Lombardo»?
Lo abbiamo già anticipato: il Regolamento del «Premio Italive» provvede alla bisogna: «Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”» (richiamiamo nuovamente i lettori maschi alla serietà).
Questi i capitoli della nostra analisi anti-giga/gibigiana:
1. Come si è “ammessi” al «Premio Italive»?
2. Lo strano caso di una mostra promossa solo dopo la sua chiusura.
3. Cosa ha aggiunto alla notorietà di «Ottocento Lombardo» e di Lecco?
4. Regolarità rispetto al Regolamento?
5. Di quali patrocini gode il «Premio Italive»?
6. «Italive» una parola dai tanti impieghi.
7. Il vero favore lo ha fatto (gratis) il Comune di Lecco alla piattaforma Italive.it.
8. Chi sa chi sono i giurati del «Premio Italive»?
9. I garanti della trasparenza e correttezza del «Premio Italive».
10. Le collaborazioni tra queste diverse realtà.
11. Come funziona la votazione delle iniziative ammesse al «Premio Italive»?
12. Una iniziativa a 10.000 IP dinamici — Vai con il voto a manetta.
13. Con i Patrocini stop alla promozione a pagamento.
Avvertenza per il lettore.
Nello sviluppare la nostra analisi sulle caratteristiche del «Premio Italive» abbiamo ritenuto utile riportare l’immagine di alcune delle iniziative della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in cui è stata collocata la mostra «Ottocento Lombardo». Si tratta di 50 iniziative sulle 951 comprese in quella Categoria dei partecipanti al «Premio Italive».
Nella loro scelta abbiamo seguito il criterio di proporzionalità rispetto all’insieme delle 951 esaminate quanto al contenuto: arte, territorio, gastronomia, ecc. Forse a qualche lettore parrà strano di vedere accostato al nome di un grande artista come Mirò la «Festa della Mela Campanina e del Parmigiano Reggiano». Ma ciò è quanto trova il visitatore della piattaforma: nella medesima categoria sono mescolati pittura e porchette, sculture e bovini.
Sia chiaro: non abbiamo assolutamente nulla a ridire sulla piattaforma che ospita le 4.377 iniziative che concorrono al «Premio Italive 2019». Anzi, se ci è consentito, lo scorrere il lungo elenco di eventi di tutta Italia ci ha riempiti di stupore.
Quella galleria è straordinaria.
È uno spaccato della nostra società, colta da una angolazione assolutamente originale, che merita di essere apprezzata e studiata.
Un vero e sincero complimenti! a Markonet Srl, l’organizzatore della piattaforma, cui diamo un unico suggerimento: organizzate le cose in modo che le immagini delle manifestazioni siano correttamente visibili e non sconciate come purtroppo sono per la maggior parte.
Sappiamo che questo è un problema organizzativo non da poco ma renderebbe la piattaforma uno strumento veramente utile per illustrare i mille “genius loci” del nostro paese.
Diversa è la nostra valutazione sul «Premio Italive». A quelli che a noi paiono limiti evidenti dedichiamo i capitoli sottostanti.
Vogliamo qui evidenziare la incongruità del prevedere una unica categoria — Mostre, Mercati e Fiere — eventi del tutto eterogenei. Perché mescolare Mirò con la «Festa della Mela Campanina e del Parmigiano Reggiano» o il Canaletto con «Mondo Sposi» o Sironi con la «31ª Mostra zootecnica mandamentale» di Caspoggio Sondrio?
Non è neppure un minestrone (in cui i diversi elementi si amalgano ottimamente) ma una accozzaglia senza senso, che svilisce tutte le iniziative creando un effetto cacofonico e per nulla sinergico.
Riteniamo che da parte di “Sanvito-Piazza” il non comprendere questo aspetto della vicenda, è proprio il sigillo alla loro ingenuità culturale e inadeguatezza nel gestire un tema così importante come la cultura della città di Manzoni.
Ricordate il Comunicato “Sanvito-Piazza” del 24-gen/19 (sottolineature nostre)?
«[Ottocento Lombardo] è stata censita dal portale ITALIVE.it e ammessa alle votazioni che assegneranno il Premio ITALIVE 2019.»
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato [ecc.]»
In queste 26 parole è racchiusa l’essenza della gibigiana n. 1, che si articola in due specchietti:
Primo: far credere che la mostra «Ottocento Lombardo» sia emersa da un “censimento” (Sanvito);
Secondo: far credere che sia stata «ammessa alle votazioni» (Sanvito) e/o «inserita nel contest» (Piazza) attraverso chissà quale dibattito e analisi.
Queste due indicazioni di “Sanvito-Piazza” sono veritiere?
NO! NON sono veritiere. Sono entrambe solo suggestive.
Primo.
La mostra «Ottocento Lombardo» non è stata “censita”. Si è auto-proposta, come le altre 4.377 iniziative “ammesse” al premio.
Secondo.
L’ammissione coincide con il caricamento sulla piattaforma (che può fare autonomamente chiunque) ed è pressocchè automatica; vengono escluse solo le iniziative mancanti dei dati previsti dal data-base della piattaforma e quelle palesemente destrutturate.
Dal Vocabolario Treccani:
«censiménto s. m. [der. di censire]. – Operazione statistica di rilevazione diretta e totale intesa ad accertare lo stato di un fatto collettivo in un dato momento e caratterizzata dall’istantaneità, dalla generalità e dalla periodicità: c. della popolazione; c. elettorale; c. industriale; delle abitazioni; c. agrario; c. del traffico, ecc.»
Sulla base del concetto di “censimento” si dovrebbe quindi pensare:
– che l’organizzatore del «Premio Italive» — ossia l’agenzia di pubblicità integrata Markonet Srl di Roma — svolga annualmente l’analisi delle diecine di migliaia di iniziative gastronomiche / storiche / culturali / ecc. ecc. che ogni anno vengono organizzate in Italia, cosa ovviamente inimmaginabile;
– che sulla base di questo “censimento”, Markonet Srl scelga (con i criteri indicati nel proprio Regolamento), quali di queste diecine di migliaia di iniziative possono a suo giudizio partecipare al “premio” che essa stessa organizza ogni anno.
Stanno così le cose?
Niente affatto: Markonet Srl non organizza nessun “censimento”. Su questo Sanvito-Piazza-Brivio non hanno compreso proprio nulla.
Per essere “ammessi” al «Premio Italive», non bisogna essere stati censiti e neppure passare a chissà quale vaglio di qualità.
Ce lo dicono con esemplare sintesi le prime parole del Regolamento di Italive.it: «Markonet raccoglie le segnalazioni».
Non è difficile capirlo!
Se volete che una vostra iniziativa appaia sul portale Italive.it è infatti più che sufficiente trasmettere via e-mail alla redazione di Markonet Srl la documentazione: due paginette di presentazione e un paio di immagini, una per il format che comparirà nelle ricerche; eventualmente un’altra per quella allegata al testo di presentazione della mostra.
Per maggiore speditezza, potete anche caricare direttamente il materiale nella apposita pagina a ciò predisposta (https://italive.it/segnalaci-evento-gratuitamente/).
È chiaro che se inviate o caricate una iniziativa senza capo né coda, la redazione di Markonet interverrà ed eventualmente potrà anche non ammettere l’iniziativa sul portale.
Probabilmente se i ragazzi dell’oratorio di Portina di Sotto mandano l’annuncio del loro torneo di calcetto, o gli Amici degli Ufo del quartiere Prontaccio di Toma trasmettono la presentazione di una loro mostra sul come si possano catturare le astronavi aliene, la redazione di Markonet non lo prenderà in considerazione.
Ma per iniziative con un minimo di struttura non ci sono problemi.
Per la verità, pensandoci bene, è invece abbastanza curioso che Markonet Srl abbia accettato l’accesso al proprio portale Italive.it della mostra «Ottocento Lombardo» di Lecco.
E ciò proprio sulla base di quel minimo di controllo qualitativo che certo esercita sulle iniziative segnalate.
In effetti «Ottocento Lombardo» è proprio una di quelle tipiche iniziative che dovrebbero essere scartate a priori dalla redazione di Markonet Srl.
La mostra «Ottocento Lombardo» NON RIPORTA infatti l’anno del suo proprio svolgimento. E ciò su TUTTI gli strumenti di comunicazione destinati al pubblico.
Sì! non si stupisca il lettore!
È questa una specialità comunicativa che “Sanvito-Piazza-Brivio” hanno voluto donare alla città di Lecco!
Quindi ci si dovrebbe domandare: come mai la redazione di Markonet Srl ha potuto accettare la segnalazione di «Ottocento Lombardo», così evidentemente scalcagnata e con questa patente auto-dichiarazione di incompetenza organizzativa?
In realtà, proprio la presenza della mostra «Ottocento Lombardo» tra i partecipanti al «Premio Italive» fa comprendere quanto l’organizzatore del premio sia elastico, permissivo, accomodante.
Disposto a chiudere un occhio — e anche due — su eventuali criticità anche macroscopiche delle iniziative che accoglie sul proprio portale.
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Una permissività che si spinge fino a pubblicare — e a «sottoporre alla valutazione di gradimento (rating) dei viaggiatori» (vedi Regolamento) — richieste che arrivano tre giorni prima della chiusura dell’iniziativa, come è il caso di «Ottocento Lombardo» e — cosa ancora più curiosa — in violazione aperta dello stesso Regolamento del Premio che recita:
«9. La data di consegna dei Premi avviene normalmente entro il mese di marzo successivo al termine delle classificazioni (dicembre dell’anno precedente).»
Non possiamo dire quando l’organizzatore ViDi Srl o l’Assessore Piazza abbiano inoltrato la documentazione di «Ottocento Lombardo» perché fosse presente sul portale Italive.it.
Sappiamo però con certezza — registrazione certificata — che i riferimenti della mostra sono stati caricati sul portale Italive.it nella tarda mattinata di giovedì 17 gennaio 2019, ossia tre giorni prima che la mostra chiudesse i battenti e 17 giorni dopo lo scadere dei termini fissati dal Regolamento del «Premio Italive».
Per chiudere questo capitolo, può essere istruttivo vedere quale fosse l’attenzione dedicata dal Sindaco Brivio alla mostra «Ottocento Lombardo» che nella cerimonia di inaugurazione del 19-ott/18 aveva auspicato potesse spingere i turisti a visitare Lecco anche per la sua cultura.
Il successivo 26-ott/18 Brivio sulla sua newsletter aveva riportato il Comunicato Stampa ufficiale ma nei tre mesi di svolgimento della mostra, anche quando appariva ormai chiara la scarsa affluenza di visitatori, il primo cittadino si era limitato a inserire due parole di riferimento alla mostra tra le tante notizie varie con cui è solito chiudere le sue settimanali newsletter.
Di seguito un brano dalla newsletter di Brivio del 21-dic/18 (ne manteniamo le medesime impostazioni tipografiche) sia come tipico esempio della non attenzione prestata dal Sindaco alla mostra «Ottocento Lombardo», disertata dai lecchesi per la sua inadeguatezza; sia del fatto che a fine dicembre il «Premio Italive» era ancora nel mondo dei sogni di organizzatori e amministratori (tanto per la cronaca e prima che a qualcuno vengano in mente idee bizzarre di riscrittura di quanto realmente avvenuto).
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21 dicembre 2018 Tutti i prossimi appuntamenti
Tempo di Natale 2018:
• venerdì 21 alle 21 concerto di Natale del Coro Alpino Lecchese e Coro Grigna all’Auditorium Casa dell’Economia a Lecco.
• Sabato 22 alle 17.15 all’angolo della Torre Viscontea “Tuba sotto l’albero”, arie di Natale suonate da bassi tuba e euphonium.
• Domenica 23 alle 11 nel salone Renzo e Lucia di via Bainsizza, 6 a Olate inaugurazione della 13^ edizione di Atmosfere Natalizie.
Alle 20 salita natalizia al San Martino con partenza da via Paradiso, 2 e alle 21 Santa Messa alla Cappelletta.
• Lunedì 24 “Vigilia in pista” con piccoli panettoni offerti ai fruitori della pista del ghiaccio di piazza Garibaldi.
Nelle foto la Lucia illuminata in piazza Diaz, posizionata a cura dell’Associazione Imbarcazioni Storiche del Lario e dei Laghi Minori e dal Comune di Lecco.
Domenica 23 alle 16 al Planetario di Lecco la proiezione dedicata a “La Stella di Natale”, in replica fino al 6 gennaio.
Nel fine settimana a Lecco è possibile vedere dalle 10 alle 18 l’VIII Mostra di Presepi e Diorami allestita al Palazzo delle Paure, dove con gli stessi orari, resta visitabile anche la mostra Ottocento Lombardo da Hayez a Segantini. Vi segnalo l’apertura straordinaria anche il giorno di Santo Stefano, mercoledì 26, dalle ore 10 alle ore 18.
Al circolo F.lli Figini di via dell’Armonia, 5 a Lecco è allestita fino al 10 gennaio la mostra fotografica di Luigi Montuoro “La Crisi in Silenzio”: la crisi economica dipinta attraverso scatti quotidiani che oscillano tra sofferenza, isolamento e speranza.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 22, chiusa lunedì e venerdì.
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Quanto all’incremento della notorietà, la risposta è semplicissima: nessun incremento di notorietà né per la mostra né per Lecco.
Ci segua un attimo il lettore e comprenderà perché.
«Ottocento Lombardo» è stata caricata sulla piattaforma italive.it il 17-gen/19, tre giorni prima che chiudesse i battenti.
Quando “Sanvito-Piazza-Brivio” ne hanno dato notizia il 24-gen/19, se aveste provato a cercare la mostra sulla piattaforma selezionando “Lombardia” e immettendo le date di inizio e fine (20-01-2018 / 20-01/2019), il sistema vi avrebbe dato tutte le iniziative ancora in corso al 24-genn/19 ma non «Ottocento Lombardo» (che ha chiuso il 20-gen/19).
Non la avreste trovata neppure digitando “ottocento” (o qualsiasi altra parola attinente alla mostra) nel campo predisposto per le ricerche libere, o con qualsiasi altro criterio vi potesse venire in mente (le ricerche per città non sono previste).
A ogni vostra ricerca il sistema vi avrebbe proposto l’elenco di tutte le iniziative ancora in corso (o con apertura in periodo successivo) ma di «Ottocento Lombardo» non avreste trovato nulla. E perché?
Il perché “Sanvito-Piazza-Brivio” nel Comunicato del 24-gen/19 non lo hanno spiegato, troppo impegnati a pararsi il fianco (come suona bene detto così!).
E allora vi sveliamo noi il mistero, che è semplicissimo ma non immediatamente percepibile (da nessuna parte sulla piattaforma si dice alcunché in proposito).
Nel menù delle iniziative, l’ultima voce reca “Archivio eventi”. Se cliccate, arrivate in un’altra sezione della piattaforma dove, se attivate una ricerca per “Lombardia” e “data” vi si presentano 4 pagine con 30 inserzioni ciascuna che potete scorrere alla ricerca della mostra «Ottocento Lombardo».
La trovate in filotto dopo la «Sagra del Risotto di Legnano» (Legnano-Milano) e la «Sagra dei Canunséi de Sant’Antone» (Castelcovati-Brescia).
Se invece nel campo libero cercate “ottocento” trovate subito la mostra, anche se sgangherata. Lo si nota immediatamente: l’immagine è infatti malamente tagliata.
“Sanvito-Piazza”, quando hanno trasmesso la documentazione, hanno infatti mandato la prima immagine che è capitata loro sotto mano, infischiandosene di misure e altre miserie del genere.
Dal canto suo la redazione di Markonet Srl, interrogata da noi su questo aspetto, ci ha risposto: «Il materiale viene fornito dall’organizzatore dell’evento, evitiamo di lavorarlo per non incorrere in errori.»
È ovvio, non possono mettersi a inseguire l’inconsapevole Assessore alla Cultura di Lecco (con delega alla comunicazione) o i suoi consulenti che ritengono forse “delirante” l’idea di controllare gli spazi a disposizione per le comunicazioni delle mostre loro affidate.
Il lettore anche distratto avrà notato che l’approdo della mostra «Ottocento Lombardo» alla piattaforma Italive.it ne ha determinato miracolisticamente due mutamenti strutturali.
Primo: il cambio di data.
Sull’annuncio della mostra è infatti indicata come data di inizio il 28 ottobre 2018, quando invece la mostra ha aperto i battenti il 20 ottobre 2018 (come del resto leggibile proprio sulla figura sovrastante).
Il secondo: il cambio di titolo.
Questo dei titoli a casaccio è un po’ un vezzo dei curatori di questa iniziativa. Infatti il nuovo titolo è «Ottocento Lombardo: da Hayez a Segantini», proprio quello che aveva prima della cura Bartolena-Piazza, tesa a garantirne il più possibile l’anonimato e l’ambiguità dei contenuti.
Nella nostra analisi critica avevamo sottolineato che il titolo «Ottocento Lombardo» poteva indicare qualunque cosa e quindi non serviva a nulla; che era molto meglio il titolo studiato in una prima fase, con il riferimento, appunto, ad Hayez e Segantini.
Che nel corso di questa scalata alla prestigiosa piattaforma Italive.it Piazza-Bartolena abbiano voluto darci silenziosamente ragione?
Dubitiamo.
Forse — da veri talenti nell’arte dell’approssimazione (fanno quasi tenerezza, non ne combinano una giusta!) — hanno voluto creare un poco di eccitante sconcerto, dando alla mostra ormai chiusa e sigillata nell’archivio della piattaforma Italive.it sia una data palesemente errata sia un titolo diverso da quello usato per i novanta giorni dell’esposizione ma assonante con «Ottocento — L’Arte dell’Italia tra Hayez e Segantini», la mostra che si svolge a Forlì, Musei San Domenico, dal 9 febbraio al 16 giugno 2019.
Da quanto vi abbiamo riferito è veramente ben difficile che qualcuno sia potuto arrivare alla mostra «Ottocento Lombardo» attraverso la ricerca sulla piattaforma.
E infatti, quando il 27-gen/19 (grazie alla segnalazione di un vero amico di Lecco) abbiamo consultato per la prima volta la piattaforma Italive.it, il rating (voti) della pagina di «Ottocento Lombardo» era a 39.
Oggi è salita a 49. Ma solo perché il nostro Centro Studi ha fatto un po’ di prove sul meccanismo di votazione, trovandone ben presto tutte le fragilità (ma di questo più avanti in dettaglio).
Ripetiamo: NESSUNO, tranne noi, ha votato «Ottocento Lombardo» dal 27 gennaio a oggi 9 febbraio, nonostante l’invito di “Sanvito-Piazza-Brivio” che, per facilitare gli eventuali entusiasti, hanno creato un link direttamente alla pagina, consci che altrimenti nessuno ci sarebbe arrivato.
In conclusione: utilità della presenza sulla piattaforma Italive.it per «Ottocento Lombardo» in termini di maggiore notorietà = ZERO.
Per quanto riguarda Lecco, anche qui — ovviamente — la risposta è ZERO, cui si può aggiungere uno speciale ZERO supplementare.
Infatti, nella lunga pagina di presentazione della mostra, la parola “Lecco” compare solo come località del “Palazzo delle Paure”, che ha ospitato la mostra. Della città nulla si dice. Né tanto meno di cosa sia il “Palazzo delle Paure”.
Quindi per l’incremento della notorietà di Lecco, ZERO alla seconda, o alla terza, o alla ennesima potenza, come preferite (i matematici ci passeranno questa libertà).
Una permissività che si spinge fino a pubblicare — e a «sottoporre alla valutazione di gradimento (rating) dei viaggiatori» (vedi Regolamento) — richieste che arrivano tre giorni prima della chiusura dell’iniziativa, come è il caso di «Ottocento Lombardo» e — cosa ancora più curiosa — in violazione aperta dello stesso Regolamento del Premio che recita:
«9. La data di consegna dei Premi avviene normalmente entro il mese di marzo successivo al termine delle classificazioni (dicembre dell’anno precedente).»
Non possiamo dire quando l’organizzatore ViDi Srl o l’Assessore Piazza abbiano inoltrato la documentazione di «Ottocento Lombardo» perché fosse presente sul portale Italive.it.
Sappiamo però con certezza — registrazione certificata — che i riferimenti della mostra sono stati caricati sul portale Italive.it nella tarda mattinata di giovedì 17 gennaio 2019, ossia tre giorni prima che la mostra chiudesse i battenti e 17 giorni dopo lo scadere dei termini fissati dal Regolamento del «Premio Italive».
Per chiudere questo capitolo, può essere istruttivo vedere quale fosse l’attenzione dedicata dal Sindaco Brivio alla mostra «Ottocento Lombardo» che nella cerimonia di inaugurazione del 25-ott/18 aveva auspicato potesse spingere i turisti a visitare Lecco anche per la sua cultura.
Il giorno successivo 26-ott/18 Brivio sulla sua newsletter aveva riportato il Comunicato Stampa ufficiale ma nei tre mesi di svolgimento della mostra, anche quando appariva ormai chiara la scarsa affluenza di visitatori, il primo cittadino si era limitato a inserire due parole di riferimento alla mostra tra le tante notizie varie con cui è solito chiudere le sue settimanali newsletter.
Di seguito un brano dalla newsletter di Brivio del 21-dic/18 (ne manteniamo le medesime impostazioni tipografiche) sia come tipico esempio della non attenzione prestata dal Sindaco alla mostra «Ottocento Lombardo», disertata dai lecchesi per la sua inadeguatezza; sia del fatto che a fine dicembre il «Premio Italive» era ancora nel mondo dei sogni di organizzatori e amministratori (tanto per la cronaca e prima che a qualcuno vengano in mente idee bizzarre di riscrittura di quanto realmente avvenuto).
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21 dicembre 2018 Tutti i prossimi appuntamenti
Tempo di Natale 2018:
• venerdì 21 alle 21 concerto di Natale del Coro Alpino Lecchese e Coro Grigna all’Auditorium Casa dell’Economia a Lecco.
• Sabato 22 alle 17.15 all’angolo della Torre Viscontea “Tuba sotto l’albero”, arie di Natale suonate da bassi tuba e euphonium.
• Domenica 23 alle 11 nel salone Renzo e Lucia di via Bainsizza, 6 a Olate inaugurazione della 13^ edizione di Atmosfere Natalizie.
Alle 20 salita natalizia al San Martino con partenza da via Paradiso, 2 e alle 21 Santa Messa alla Cappelletta.
• Lunedì 24 “Vigilia in pista” con piccoli panettoni offerti ai fruitori della pista del ghiaccio di piazza Garibaldi.
Nelle foto la Lucia illuminata in piazza Diaz, posizionata a cura dell’Associazione Imbarcazioni Storiche del Lario e dei Laghi Minori e dal Comune di Lecco.
Domenica 23 alle 16 al Planetario di Lecco la proiezione dedicata a “La Stella di Natale”, in replica fino al 6 gennaio.
Nel fine settimana a Lecco è possibile vedere dalle 10 alle 18 l’VIII Mostra di Presepi e Diorami allestita al Palazzo delle Paure, dove con gli stessi orari, resta visitabile anche la mostra Ottocento Lombardo da Hayez a Segantini. Vi segnalo l’apertura straordinaria anche il giorno di Santo Stefano, mercoledì 26, dalle ore 10 alle ore 18.
Al circolo F.lli Figini di via dell’Armonia, 5 a Lecco è allestita fino al 10 gennaio la mostra fotografica di Luigi Montuoro “La Crisi in Silenzio”: la crisi economica dipinta attraverso scatti quotidiani che oscillano tra sofferenza, isolamento e speranza.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 22, chiusa lunedì e venerdì.
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Quanto all’incremento della notorietà, la risposta è semplicissima: nessun incremento di notorietà né per la mostra né per Lecco.
Ci segua un attimo il lettore e comprenderà perché.
«Ottocento Lombardo» è stata caricata sulla piattaforma italive.it il 17-gen/19, tre giorni prima che chiudesse i battenti.
Quando “Sanvito-Piazza-Brivio” ne hanno dato notizia il 24-gen/19, se aveste provato a cercare la mostra sulla piattaforma selezionando “Lombardia” e immettendo le date di inizio e fine (20-01-2018 / 20-01/2019), il sistema vi avrebbe dato tutte le iniziative ancora in corso al 24-genn/19 ma non «Ottocento Lombardo» (che ha chiuso il 20-gen/19).
Non la avreste trovata neppure digitando “ottocento” (o qualsiasi altra parola attinente alla mostra) nel campo predisposto per le ricerche libere, o con qualsiasi altro criterio vi potesse venire in mente (le ricerche per città non sono previste).
A ogni vostra ricerca il sistema vi avrebbe proposto l’elenco di tutte le iniziative ancora in corso (o con apertura in periodo successivo) ma di «Ottocento Lombardo» non avreste trovato nulla. E perché?
Il perché “Sanvito-Piazza-Brivio” nel Comunicato del 24-gen/19 non lo hanno spiegato, troppo impegnati a pararsi il fianco (come suona bene detto così!).
E allora vi sveliamo noi il mistero, che è semplicissimo ma non immediatamente percepibile (da nessuna parte sulla piattaforma si dice alcunché in proposito).
Nel menù delle iniziative, l’ultima voce reca “Archivio eventi”. Se cliccate, arrivate in un’altra sezione della piattaforma dove, se attivate una ricerca per “Lombardia” e “data” vi si presentano 4 pagine con 30 inserzioni ciascuna che potete scorrere alla ricerca della mostra «Ottocento Lombardo».
La trovate in filotto dopo la «Sagra del Risotto di Legnano» (Legnano-Milano) e la «Sagra dei Canunséi de Sant’Antone» (Castelcovati-Brescia).
Se invece nel campo libero cercate “ottocento” trovate subito la mostra, anche se sgangherata. Lo si nota immediatamente: l’immagine è infatti malamente tagliata.
“Sanvito-Piazza”, quando hanno trasmesso la documentazione, hanno infatti mandato la prima immagine che è capitata loro sotto mano, infischiandosene di misure e altre miserie del genere.
Dal canto suo la redazione di Markonet Srl, interrogata da noi su questo aspetto, ci ha risposto: «Il materiale viene fornito dall’organizzatore dell’evento, evitiamo di lavorarlo per non incorrere in errori.»
È ovvio, non possono mettersi a inseguire l’inconsapevole Assessore alla Cultura di Lecco (con delega alla comunicazione) o i suoi consulenti che ritengono forse “delirante” l’idea di controllare gli spazi a disposizione per le comunicazioni delle mostre loro affidate.
Il lettore anche distratto avrà notato che l’approdo della mostra «Ottocento Lombardo» alla piattaforma Italive.it ne ha determinato miracolisticamente due mutamenti strutturali.
Primo: il cambio di data.
Sull’annuncio della mostra è infatti indicata come data di inizio il 28 ottobre 2018, quando invece la mostra ha aperto i battenti il 20 ottobre 2018 (come del resto leggibile proprio sulla figura sovrastante).
Il secondo: il cambio di titolo.
Questo dei titoli a casaccio è un po’ un vezzo dei curatori di questa iniziativa. Infatti il nuovo titolo è «Ottocento Lombardo: da Hayez a Segantini», proprio quello che aveva prima della cura Bartolena-Piazza, tesa a garantirne il più possibile l’anonimato e l’ambiguità dei contenuti.
Nella nostra analisi critica avevamo sottolineato che il titolo «Ottocento Lombardo» poteva indicare qualunque cosa e quindi non serviva a nulla; che era molto meglio il titolo studiato in una prima fase, con il riferimento, appunto, ad Hayez e Segantini.
Che nel corso di questa scalata alla prestigiosa piattaforma Italive.it Piazza-Bartolena abbiano voluto darci silenziosamente ragione?
Dubitiamo.
Forse — da veri talenti nell’arte dell’approssimazione (fanno quasi tenerezza, non ne combinano una giusta!) — hanno voluto creare un poco di eccitante sconcerto, dando alla mostra ormai chiusa e sigillata nell’archivio della piattaforma Italive.it sia una data palesemente errata sia un titolo diverso da quello usato per i novanta giorni dell’esposizione ma assonante con «Ottocento — L’Arte dell’Italia tra Hayez e Segantini», la mostra che si svolge a Forlì, Musei San Domenico, dal 9 febbraio al 16 giugno 2019.
Da quanto vi abbiamo riferito è veramente ben difficile che qualcuno sia potuto arrivare alla mostra «Ottocento Lombardo» attraverso la ricerca sulla piattaforma.
E infatti, quando il 27-gen/19 (grazie alla segnalazione di un vero amico di Lecco) abbiamo consultato per la prima volta la piattaforma Italive.it, il rating (voti) della pagina di «Ottocento Lombardo» era a 39.
Oggi è salita a 49. Ma solo perché il nostro Centro Studi ha fatto un po’ di prove sul meccanismo di votazione, trovandone ben presto tutte le fragilità (ma di questo più avanti in dettaglio).
Ripetiamo: NESSUNO, tranne noi, ha votato «Ottocento Lombardo» dal 27 gennaio a oggi 9 febbraio, nonostante l’invito di “Sanvito-Piazza-Brivio” che, per facilitare gli eventuali entusiasti, hanno creato un link direttamente alla pagina, consci che altrimenti nessuno ci sarebbe arrivato.
In conclusione: utilità della presenza sulla piattaforma Italive.it per «Ottocento Lombardo» in termini di maggiore notorietà = ZERO.
Per quanto riguarda Lecco, anche qui — ovviamente — la risposta è ZERO, cui si può aggiungere uno speciale ZERO supplementare.
Infatti, nella lunga pagina di presentazione della mostra, la parola “Lecco” compare solo come località del “Palazzo delle Paure”, che ha ospitato la mostra. Della città nulla si dice. Né tanto meno di cosa sia il “Palazzo delle Paure”.
Quindi per l’incremento della notorietà di Lecco, ZERO alla seconda, o alla terza, o alla ennesima potenza, come preferite (i matematici ci passeranno questa libertà).
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Quanto alla regolarità di questo approdo alla piattaforma Italive.it della mostra «Ottocento Lombardo» a tre giorni dalla sua chiusura e a 17 giorni dalla chiusura delle classificazioni, mancano gli estremi per rispondere nel merito.
Infatti, né costando alcunché l’ammissione al premio, né percependo i vincitori alcun vantaggio o in denaro o in servizi quantificabili, il «Premio Italive» non è soggetto a quelle regole, piuttosto severe, che invece regolano i veri “premi”.
Per i quali è obbligatorio, per esempio, che della giuria aggiudicatrice siano presenti o un notaio o un rappresentante della Camera di Commercio locale.
Nel caso del «Premio Italive», la correttezza dell’intera operazione è garantita da Codacons che alla Commissione aggiudicatrice del premio partecipa con tre suoi esperti, assieme ai due di Markonet Srl, l’agenzia di pubblicità di Roma, proprietaria della piattaforma Italive.it e organizzatrice del premio stesso.
Più avanti vedremo come interagiscono queste due entità imprenditoriali e associative e quali criticità ciò può comportare a livello di garanzie, quanto meno morali.
Ora diciamo ancora qualche cosa sul Regolamento del «Premio Italive» che ci sembra sia stato redatto un po’ alla buona, come potrebbe essere quello che norma una tombola in famiglia, ancorché allargata.
Per esempio, nel Regolamento del «Premio Italive» non è previsto nulla a proposito di iniziative che si svolgono a cavallo di due anni, come è il caso di «Ottocento Lombardo» (20-10-2018 / 20-01-2019) e di tante altre presenti sulla piattaforma e “ammesse” al premio.
A quale edizione del premio fanno riferimento queste iniziative? Al «Premio Italive 2019» che riguarda quelle svoltesi nel 2018? o al «Premio Italive 2020» che riguarderà quelle svoltesi nel 2019?
Di ciò nel Regolamento non si dice nulla. Lo abbiamo quindi chiesto agli stessi organizzatori del premio.
Il cordiale e proattivo Account Manager di Markonet Srl, cui abbiamo posto la domanda, ci ha risposto che in questi casi si considera la data di inizio dell’evento. Ce lo ha detto per telefono e non abbiamo ragione di dubitarne, ma perché non è scritto nel Regolamento?
La cosa non è irrilevante: supponete che una vostra iniziativa abbia come data di apertura il 27 dicembre del 2018 e di chiusura il 10 aprile 2019.
Stando alla risposta dataci telefonicamente da Markonet Srl la vostra iniziativa verrebbe iscritta a un premio che viene assegnato quando essa è ancora in corso. Chiaro che su questo aspetto il Regolamento non è stato pensato con molta attenzione.
Già che stiamo parlando dei rapporti tra le diverse realtà che in un modo o nell’altro fanno capo alla piattaforma Italive.it, può essere utile spendere qualche parola anche sui Patrocini ministeriali indicati dagli organizzatori e usati — gibigianando (Manzoni) e come “gran topazz” (Porta) — da “Sanvito-Piazza-Brivio” nel loro Comunicato del 24-gen/19.
Come il lettore ricorderà, l’Assessore Piazza (Comunicato 24-gen/19) aveva affermato:
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo conferma nuovamente la qualità dell’evento appena concluso e riconosce alla città il valore dell’arte e della cultura che promuove».
Quindi secondo Piazza (e Sanvito e il Sindaco Brivio) il «Premio Italive» è patrocinato dal «Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo».
Questa affermazione di “Sanvito-Piazza-Brivio” è corretta e corrisponde a quanto pubblicamente verificabile?
No! né è corretta né corrisponde a quanto pubblicamente verificabile. E ciò sulla base di elementi formalmente qualificati.
Primo. Non è corretta perché il «Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo» (MIBACT) non esiste più dal 13 luglio 2018.
Un minimo di consapevolezza istituzionale dovrebbe suggerire al Sindaco e all’Assessore alla Cultura il sapere chi sia il loro interlocutore a livello ministeriale.
E di parlare quindi di «Ministero per i beni e le attività culturali – MIBAC» (già MIBACT).
Chi abbia un pochino di semplice buon senso, comprende che non si tratta di sofisticherie linguistiche o di semplice grafia ma di comprensione o meno di importanti questioni politico-istituzionali.
All’attuale MIBAC (Mov. 5 Stelle) non sono infatti molto contenti di non avere più la delega per il turismo, uno degli assi portanti del nostro paese, passato al Ministero dell’Agricoltura (Lega).
Secondo. Non corrisponde a quanto è formalmente dichiarato dal Ministero per i beni e le attività culturali – MIBAC.
I Patrocini di MIBACT-MIBAC dal 2015 al 2018.
Come noto, in ottemperanza alle disposizioni sulla gestione trasparente, MIBAC ha messo on-line (a disposizione di chiunque, anche di “Sanvito-Piazza-Brivio”) l’elenco completo dei propri Patrocini per i quattro anni dal 2015 al 2018, con il dettaglio di: proponente / titolo / località / date / natura del progetto.
Per i quattro anni il Ministero ha presentato 2.178 patrocini (487 per il 2015; 671 per il 2016; 536 per il 2017; 484 per il 2018).
Il 26-gen/19 abbiamo consultato attentamente gli elenchi ministeriali (vedi Patrocini concessi da MIBAC nel 2018).
Non abbiamo trovato nulla né in relazione al «Premio Italive» né a «Italive».
Abbiamo quindi chiesto al MIBAC se l’elenco dei Patrocini pubblicato fosse completo.
A una prima richiesta (telefonica) al Ministero, da un funzionario forse distratto ci era stato detto (ma a voce) che gli elenchi non erano completi e di rivolgerci agli stessi organizzatori del Premio per avere una conferma sull’esistenza o meno del Patrocinio.
Abbiamo seguito il consiglio del funzionario e ci siamo rivolti agli organizzatori del premio.
Ma contemporaneamente abbiamo chiesto per iscritto una conferma formale al Cerimoniale del Ministero se gli elenchi fossero o meno completi.
Gli organizzatori del premio, dopo qualche incomprensione telefonica (ci era stato detto curiosamente che il Patrocinio è un fatto privato), a seguito di una nostra richiesta circostanziata del 30-gen/19, ci è stato risposto per iscritto: «Confermiamo che il patrocinio è stato rilasciato all’iniziativa «Italive.it – Il Territorio dal Vivo»; il Premio è l’atto finale dell’iniziativa stessa.»
Da parte sua il Cerimoniale del Ministero, efficiente e proattivo, il 1-feb/19 ci ha risposto anche con spirito: «Compatibilmente con l’errore umano, i Patrocini pubblicati sono quelli concessi.»
Sulla base quindi della documentazione disponibile e certificata dal MIBAC, possiamo affermare che al 26-gen/19 non solo il «Premio Italive» non risultava godere del Patrocinio del MIBAC (già MIBACT) ma neppure alcun progetto che avesse al proprio interno la parola «Italive».
D’altro lato (lo abbiamo visto sopra) gli organizzatori ci hanno confermato per iscritto che il Patrocinio del MIBAC (già MIBACT) è stato loro concesso.
La discrepanza tra documenti pubblici del Ministero e la dichiarazione dell’organizzatore indica che ci troviamo di fronte a un patrocinio millantato?
No di certo!
Nessuno è tanto ingenuo o matto da millantare il Patrocinio di un Ministero della Repubblica, utilizzandone anche il logo (sono guai seri).
Significa solo che tra i documenti pubblicamente esposti da MIBAC (già MIBACT) al 26-gen/19 NON compariva alcun patrocinio che si potesse riconoscere come rapportato al «Premio Italive» o a un qualche cosa che abbia in sé la parola “Italive”.
Quindi che a quei riferimenti il «Premio Italive» è vittima di quello che il Cerimoniale del Ministero ha prudentemente anticipato come ipotesi: “errore umano”.
Ci sembra quindi di poter concludere questo capitolo col dire che:
• da parte degli organizzatori della piattaforma Italive.it non ci si è molto impegnati per indicare al lettore e al partecipante al «Premio Italive» in modo chiaro e non equivocabile di quali Patrocini effettivamente goda (sarebbe sufficiente porre sul portale Italive.it la lettera di Patrocinio firmata dal Ministro, come normalmente si usa, anche a facilitare eventuali passaggi amministrativi);
• da parte di “Sanvito-Piazza-Brivio” si sono prese le cose alla leggera e senza quel minimo di verifica che è sempre d’obbligo in questioni così delicate.
“Sanvito-Piazza-Brivio” hanno infatti molto evidenziato questo aspetto dei Patrocini, come valorizzazione del «Premio Italive» e quindi — a cascata — della mostra «Ottocento Lombardo».
Non giova certo alla già ammaccata mostra che su questo aspetto le cose non siano chiare come dovrebbero e che il tutto appaia inevitabilmente, e certo non per responsabilità per gli organizzatori del premio, come una mega-gibigiana.
Comunque sia la cosa è facilmente rimediabile: il Sindaco Brivio o l’Assessore Piazza richiedano agli organizzatori del premio la lettera di concessione del Patrocinio, firmata dal Ministro di MIBAC (già MIBACT).
Saranno così in grado di rimediare a quello che è certamente un “errore umano” e quindi di sapere – e quindi di informarne la cittadinanza (noi siamo a piena disposizione per darne spazio sui nostri modesti mezzi) — in che data esattamente è stato dato il Patrocinio del MIBAC (già MIBACT), a COSA e a CHI.
Va da sé che sapere il COSA e il CHI, è importante non per mettere in dubbio quanto dichiara l’organizzatore del «Premio Italive» (ci sarà sicuramente un Patrocinio) ma per verificare la congruità e il senso della partecipazione della mostra «Ottocento Lombardo» al premio stesso.
E quindi cerchiamo di illustrare COSA sia il «Premio Italive» e CHI sono i suoi organizzatori e i soggetti a esso più direttamente collegabili.
Per comprendere cosa sia il «Premio Italive» e sapere a quali soggetti è collegato, è opportuno fare un po’ di chiarezza preliminare, districandosi nei molteplici impieghi che della parola “italive” si fa sull’omonimo portale.
https://italive.it/premio-italive/
«ITALIVE.it – Il Territorio dal Vivo, progetto patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è un programma di promozione turistica e culturale che informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano: un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, anche alla scoperta di eccellenze enogastronomiche. Un programma di promozione turistica e culturale dedicato ai territori minori, resi più attrattivi dalla fusione di Arte, Tradizione ed Agroalimentare.
Ogni anno è organizzato il Premio ITALIVE, giunto nel 2019 alla sesta edizione; l’obiettivo è mettere in luce e gratificare i migliori eventi organizzati.»
È qui quindi affermato che il progetto «ITALIVE.it – Il Territorio dal Vivo» gode del patrocinio di MIBAC (già MIBACT).
https://italive.it/progetto/
«ITALIVE.it è una iniziativa avviata nell’aprile del 2011 dalla Markonet srl con il sostegno di Autostrade per l’Italia e la collaborazione di Coldiretti, per offrire agli automobilisti informazioni (via web – www.italive.it e app mobile) sulle attività che animano il territorio attraversato, per garantire esperienze di viaggio originali e coinvolgenti e per promuovere il turismo di qualità, valorizzando lo straordinario patrimonio di ambiente e paesaggio, arte, cultura, tradizioni popolari ed agroalimentari del nostro Paese.
Il CODACONS e il COMITAS svolgono il loro ruolo istituzionale di vigilanza e controllo, oltre che di promozione, per il più efficace successo dell’iniziativa; garantisce [sic!], partecipando alle giurie, la trasparenza e la correttezza delle valutazioni raccolte dagli utenti.»
Qui Italive.it è presentato senza riferimento ad alcun Patrocinio.
Come si vede, sul portale degli organizzatori del «Premio Italive» i riferimenti al “progetto Italive” e al premio stesso sono un poco approssimati.
Quanto alla regolarità di questo approdo alla piattaforma Italive.it della mostra «Ottocento Lombardo» a tre giorni dalla sua chiusura e a 17 giorni dalla chiusura delle classificazioni, mancano gli estremi per rispondere nel merito.
Infatti, né costando alcunché l’ammissione al premio, né percependo i vincitori alcun vantaggio o in denaro o in servizi quantificabili, il «Premio Italive» non è soggetto a quelle regole, piuttosto severe, che invece regolano i veri “premi”.
Per i quali è obbligatorio, per esempio, che della giuria aggiudicatrice siano presenti o un notaio o un rappresentante della Camera di Commercio locale.
Nel caso del «Premio Italive», la correttezza dell’intera operazione è garantita da Codacons che alla Commissione aggiudicatrice del premio partecipa con tre suoi esperti, assieme ai due di Markonet Srl, l’agenzia di pubblicità di Roma, proprietaria della piattaforma Italive.it e organizzatrice del premio stesso.
Più avanti vedremo come interagiscono queste due entità imprenditoriali e associative e quali criticità ciò può comportare a livello di garanzie, quanto meno morali.
Ora diciamo ancora qualche cosa sul Regolamento del «Premio Italive» che ci sembra sia stato redatto un po’ alla buona, come potrebbe essere quello che norma una tombola in famiglia, ancorché allargata.
Per esempio, nel Regolamento del «Premio Italive» non è previsto nulla a proposito di iniziative che si svolgono a cavallo di due anni, come è il caso di «Ottocento Lombardo» (20-10-2018 / 20-01-2019) e di tante altre presenti sulla piattaforma e “ammesse” al premio.
A quale edizione del premio fanno riferimento queste iniziative? Al «Premio Italive 2019» che riguarda quelle svoltesi nel 2018? o al «Premio Italive 2020» che riguarderà quelle svoltesi nel 2019?
Di ciò nel Regolamento non si dice nulla. Lo abbiamo quindi chiesto agli stessi organizzatori del premio.
Il cordiale e proattivo Account Manager di Markonet Srl, cui abbiamo posto la domanda, ci ha risposto che in questi casi si considera la data di inizio dell’evento. Ce lo ha detto per telefono e non abbiamo ragione di dubitarne, ma perché non è scritto nel Regolamento?
La cosa non è irrilevante: supponete che una vostra iniziativa abbia come data di apertura il 27 dicembre del 2018 e di chiusura il 10 aprile 2019.
Stando alla risposta dataci telefonicamente da Markonet Srl la vostra iniziativa verrebbe iscritta a un premio che viene assegnato quando essa è ancora in corso. Chiaro che su questo aspetto il Regolamento non è stato pensato con molta attenzione.
Già che stiamo parlando dei rapporti tra le diverse realtà che in un modo o nell’altro fanno capo alla piattaforma Italive.it, può essere utile spendere qualche parola anche sui Patrocini ministeriali indicati dagli organizzatori e usati — gibigianando (Manzoni) e come “gran topazz” (Porta) — da “Sanvito-Piazza-Brivio” nel loro Comunicato del 24-gen/19.
Come il lettore ricorderà, l’Assessore Piazza (Comunicato 24-gen/19) aveva affermato:
«Il riconoscimento avuto con l’inserimento della mostra nel contest patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo conferma nuovamente la qualità dell’evento appena concluso e riconosce alla città il valore dell’arte e della cultura che promuove».
Quindi secondo Piazza (e Sanvito e il Sindaco Brivio) il «Premio Italive» è patrocinato dal «Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo».
Questa affermazione di “Sanvito-Piazza-Brivio” è corretta e corrisponde a quanto pubblicamente verificabile?
No! né è corretta né corrisponde a quanto pubblicamente verificabile. E ciò sulla base di elementi formalmente qualificati.
Primo. Non è corretta perché il «Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo» (MIBACT) non esiste più dal 13 luglio 2018.
Un minimo di consapevolezza istituzionale dovrebbe suggerire al Sindaco e all’Assessore alla Cultura il sapere chi sia il loro interlocutore a livello ministeriale.
E di parlare quindi di «Ministero per i beni e le attività culturali – MIBAC» (già MIBACT).
Chi abbia un pochino di semplice buon senso, comprende che non si tratta di sofisticherie linguistiche o di semplice grafia ma di comprensione o meno di importanti questioni politico-istituzionali.
All’attuale MIBAC (Mov. 5 Stelle) non sono infatti molto contenti di non avere più la delega per il turismo, uno degli assi portanti del nostro paese, passato al Ministero dell’Agricoltura (Lega).
Secondo. Non corrisponde a quanto è formalmente dichiarato dal Ministero per i beni e le attività culturali – MIBAC.
I Patrocini di MIBACT-MIBAC dal 2015 al 2018.
Come noto, in ottemperanza alle disposizioni sulla gestione trasparente, MIBAC ha messo on-line (a disposizione di chiunque, anche di “Sanvito-Piazza-Brivio”) l’elenco completo dei propri Patrocini per i quattro anni dal 2015 al 2018, con il dettaglio di: proponente / titolo / località / date / natura del progetto.
Per i quattro anni il Ministero ha presentato 2.178 patrocini (487 per il 2015; 671 per il 2016; 536 per il 2017; 484 per il 2018).
Il 26-gen/19 abbiamo consultato attentamente gli elenchi ministeriali (vedi Patrocini concessi da MIBAC nel 2018).
Non abbiamo trovato nulla né in relazione al «Premio Italive» né a «Italive».
Abbiamo quindi chiesto al MIBAC se l’elenco dei Patrocini pubblicato fosse completo.
A una prima richiesta (telefonica) al Ministero, da un funzionario forse distratto ci era stato detto (ma a voce) che gli elenchi non erano completi e di rivolgerci agli stessi organizzatori del Premio per avere una conferma sull’esistenza o meno del Patrocinio.
Abbiamo seguito il consiglio del funzionario e ci siamo rivolti agli organizzatori del premio.
Ma contemporaneamente abbiamo chiesto per iscritto una conferma formale al Cerimoniale del Ministero se gli elenchi fossero o meno completi.
Gli organizzatori del premio, dopo qualche incomprensione telefonica (ci era stato detto curiosamente che il Patrocinio è un fatto privato), a seguito di una nostra richiesta circostanziata del 30-gen/19, ci è stato risposto per iscritto: «Confermiamo che il patrocinio è stato rilasciato all’iniziativa «Italive.it – Il Territorio dal Vivo»; il Premio è l’atto finale dell’iniziativa stessa.»
Da parte sua il Cerimoniale del Ministero, efficiente e proattivo, il 1-feb/19 ci ha risposto anche con spirito: «Compatibilmente con l’errore umano, i Patrocini pubblicati sono quelli concessi.»
Sulla base quindi della documentazione disponibile e certificata dal MIBAC, possiamo affermare che al 26-gen/19 non solo il «Premio Italive» non risultava godere del Patrocinio del MIBAC (già MIBACT) ma neppure alcun progetto che avesse al proprio interno la parola «Italive».
D’altro lato (lo abbiamo visto sopra) gli organizzatori ci hanno confermato per iscritto che il Patrocinio del MIBAC (già MIBACT) è stato loro concesso.
La discrepanza tra documenti pubblici del Ministero e la dichiarazione dell’organizzatore indica che ci troviamo di fronte a un patrocinio millantato?
No di certo!
Nessuno è tanto ingenuo o matto da millantare il Patrocinio di un Ministero della Repubblica, utilizzandone anche il logo (sono guai seri).
Significa solo che tra i documenti pubblicamente esposti da MIBAC (già MIBACT) al 26-gen/19 NON compariva alcun patrocinio che si potesse riconoscere come rapportato al «Premio Italive» o a un qualche cosa che abbia in sé la parola “Italive”.
Quindi che a quei riferimenti il «Premio Italive» è vittima di quello che il Cerimoniale del Ministero ha prudentemente anticipato come ipotesi: “errore umano”.
Ci sembra quindi di poter concludere questo capitolo col dire che:
• da parte degli organizzatori della piattaforma Italive.it non ci si è molto impegnati per indicare al lettore e al partecipante al «Premio Italive» in modo chiaro e non equivocabile di quali Patrocini effettivamente goda (sarebbe sufficiente porre sul portale Italive.it la lettera di Patrocinio firmata dal Ministro, come normalmente si usa, anche a facilitare eventuali passaggi amministrativi);
• da parte di “Sanvito-Piazza-Brivio” si sono prese le cose alla leggera e senza quel minimo di verifica che è sempre d’obbligo in questioni così delicate.
“Sanvito-Piazza-Brivio” hanno infatti molto evidenziato questo aspetto dei Patrocini, come valorizzazione del «Premio Italive» e quindi — a cascata — della mostra «Ottocento Lombardo».
Non giova certo alla già ammaccata mostra che su questo aspetto le cose non siano chiare come dovrebbero e che il tutto appaia inevitabilmente, e certo non per responsabilità per gli organizzatori del premio, come una mega-gibigiana.
Comunque sia la cosa è facilmente rimediabile: il Sindaco Brivio o l’Assessore Piazza richiedano agli organizzatori del premio la lettera di concessione del Patrocinio, firmata dal Ministro di MIBAC (già MIBACT).
Saranno così in grado di rimediare a quello che è certamente un “errore umano” e quindi di sapere – e quindi di informarne la cittadinanza (noi siamo a piena disposizione per darne spazio sui nostri modesti mezzi) — in che data esattamente è stato dato il Patrocinio del MIBAC (già MIBACT), a COSA e a CHI.
Va da sé che sapere il COSA e il CHI, è importante non per mettere in dubbio quanto dichiara l’organizzatore del «Premio Italive» (ci sarà sicuramente un Patrocinio) ma per verificare la congruità e il senso della partecipazione della mostra «Ottocento Lombardo» al premio stesso.
E quindi cerchiamo di illustrare COSA sia il «Premio Italive» e CHI sono i suoi organizzatori e i soggetti a esso più direttamente collegabili.
Per comprendere cosa sia il «Premio Italive» e sapere a quali soggetti è collegato, è opportuno fare un po’ di chiarezza preliminare, districandosi nei molteplici impieghi che della parola “italive” si fa sull’omonimo portale.
https://italive.it/premio-italive/
«ITALIVE.it – Il Territorio dal Vivo, progetto patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è un programma di promozione turistica e culturale che informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano: un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, anche alla scoperta di eccellenze enogastronomiche. Un programma di promozione turistica e culturale dedicato ai territori minori, resi più attrattivi dalla fusione di Arte, Tradizione ed Agroalimentare.
Ogni anno è organizzato il Premio ITALIVE, giunto nel 2019 alla sesta edizione; l’obiettivo è mettere in luce e gratificare i migliori eventi organizzati.»
È qui quindi affermato che il progetto «ITALIVE.it – Il Territorio dal Vivo» gode del patrocinio di MIBAC (già MIBACT).
https://italive.it/progetto/
«ITALIVE.it è una iniziativa avviata nell’aprile del 2011 dalla Markonet srl con il sostegno di Autostrade per l’Italia e la collaborazione di Coldiretti, per offrire agli automobilisti informazioni (via web – www.italive.it e app mobile) sulle attività che animano il territorio attraversato, per garantire esperienze di viaggio originali e coinvolgenti e per promuovere il turismo di qualità, valorizzando lo straordinario patrimonio di ambiente e paesaggio, arte, cultura, tradizioni popolari ed agroalimentari del nostro Paese.
Il CODACONS e il COMITAS svolgono il loro ruolo istituzionale di vigilanza e controllo, oltre che di promozione, per il più efficace successo dell’iniziativa; garantisce [sic!], partecipando alle giurie, la trasparenza e la correttezza delle valutazioni raccolte dagli utenti.»
Qui Italive.it è presentato senza riferimento ad alcun Patrocinio.
Come si vede, sul portale degli organizzatori del «Premio Italive» i riferimenti al “progetto Italive” e al premio stesso sono un poco approssimati.
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Per avere le idee più chiare, può essere utile trarre qualche spunto dal discorso svolto da Francesco Tamburella (indicato come “coordinatore” del «Premio Italive») nella cerimonia del «Premio Italive 2018», svoltasi a Roma il 19 marzo 2018 (sottolineature nostre):
«Siamo al settimo anno di Italive, quinto anno del premio. Italive è nato con l’aiuto di Coldiretti e di Autostrade per l’Italia […]; si allea al programma di Autostrade per l’Italia “Sei in un paese meraviglioso” […] che promuove 1.000 località, 40 siti Unesco e 7 milioni di automobilisti che raccontano il territorio da scoprire.
Esattamente come Italive, che vuole fare scoprire ciò che accade nel territorio e che normalmente non ha una diffusione nazionale.
Infatti Italive informa gli automobilisti che viaggiano sulla rete autostradale per informarli su cosa accade intorno a loro.
Con Coldiretti, invece, abbiamo unito i data-base dove sono raccolti oltre agli eventi, gli agriturismi, i mercati, le fattorie, i ristoranti e le botteghe.
Per avere le idee più chiare, può essere utile trarre qualche spunto dal discorso svolto da Francesco Tamburella (indicato come “coordinatore” del «Premio Italive») nella cerimonia del «Premio Italive 2018», svoltasi a Roma il 19 marzo 2018 (sottolineature nostre):
«Siamo al settimo anno di Italive, quinto anno del premio. Italive è nato con l’aiuto di Coldiretti e di Autostrade per l’Italia […]; si allea al programma di Autostrade per l’Italia “Sei in un paese meraviglioso” […] che promuove 1.000 località, 40 siti Unesco e 7 milioni [sic!] di autogrill che raccontano il territorio da scoprire.
Esattamente come Italive, che vuole fare scoprire ciò che accade nel territorio e che normalmente non ha una diffusione nazionale.
Infatti Italive informa gli automobilisti che viaggiano sulla rete autostradale per informarli su cosa accade intorno a loro.
Con Coldiretti, invece, abbiamo unito i data-base dove sono raccolti oltre agli eventi, gli agriturismi, i mercati, le fattorie, i ristoranti e le botteghe.
Quindi in pratica abbiamo una visione totale di ciò che accade e di ciò che si può fare nel territorio, per il territorio, parlando di ciò che è del territorio stesso.
Noi parliamo spesso di “genius loci”, che è la chiave con cui noi andiamo poi a determinare la qualità degli eventi.
È ovvio che se noi dovessimo premiare i migliori, premieremmo sempre il Palio di Siena, il Carnevale di Venezia, e tutti questi eventi famosi.
No! Noi vogliamo premiare quegli eventi che sono fatti “dal” territorio perché sono l’espressione del territorio.
E quindi sono eventi meno importanti sotto il profilo generale, ma sono organizzati dalle persone che vivono nel territorio e raccontano cosa il territorio fa.»
Nostro commento
Francesco Tamburella ha il dono della sintesi e in poco più di un minuto ha espresso in modo inequivocabile quale sia lo spirito animatore del «Premio Italive»: non premia le iniziative “migliori” ma quelle che meglio esprimono i valori del territorio.
Signori “Sanvito-Piazza-Brivio”, avete compreso? Il «Premio Italive» premia proprio l’opposto di ciò che avete voluto proporre con «Ottocento Lombardo», ossia la cancellazione di ogni riferimento alle tradizioni culturali del territorio lecchese.
Nell’area dell’arte il “genius loci” di Lecco ha volti precisi: Manzoni in primo luogo e il suo “I Promessi Sposi”, il romanzo che più di ogni altro esalta l’importanza del “genius loci” come elemento normativo della vita.
Renzo e Lucia sono puliti e forti perché vengono da una terra pulita e forte; dove la natura è ancora incontaminata e caratterizzata da “monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo”; elevati verso una norma morale che il cattolico Manzoni identificava con la religione cristiana ma che ognuno di noi può collocare con diritto nel proprio orizzonte ideologico di onestà e di umanità.
Ma a fianco di Manzoni, nel campo della pittura ci sono a Lecco G.B. Todeschini e Carlo Pizzi, ottimi rappresentanti dell’Ottocento lombardo, consapevolmente esclusi dalla mostra «Ottocento Lombardo” proprio perché lecchesi.
Nella loro sciocca smania di non apparire “provinciali”, “Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio” sono giunti anche a cancellare ogni riferimento ai tanti rapporti che una buona parte dei pittori esposti alla mostra aveva avuto sia con l’opera di Manzoni sia con Manzoni stesso e con il territorio lariano.
“Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio” hanno cioè volutamente cancellato ogni riferimento al “genius loci” lecchese che il «Premio Italive» considera invece la propria caratteristica peculiare.
Abbiamo su questo aspetto svolto una critica anche di dettaglio («“Ottocento Lombardo” a Lecco: un’occasione sprecata»); le nostre osservazioni sono state definite “deliranti” e siamo stati minacciati di azioni legali.
E ora i “Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio”, per coprire il fallimento della loro mostra, vanno a mendicarne un riconoscimento proprio da parte di una iniziativa che esalta il “genius loci”, ciò che essi hanno voluto negare — vantandosene per giunta!
Che ingenua impudenza!
Ma torniamo alle caratteristiche del «Premio Italive».
Come ci ha spiegato Tamburella, al progetto Italive.it ha contribuito in modo significativo Coldiretti che considera la piattaforma Italive.it uno dei molti canali con cui la storica Associazione tiene i rapporti con il mondo dell’agricoltura, della ristorazione e del turismo rurale.
Sulla piattaforma Italive.it trovano posto le inserzioni e le pagine Web personalizzate di 5.707 soggetti imprenditoriali di cui (tra parentesi quelli della Provincia di Lecco):
Mercati 331 (Provincia di Lecco = 0)
Fattorie 3.145 (Provincia di Lecco = 3)
Ristoranti 132 (Provincia di Lecco = 0)
Agriturismi 2.020 (Provincia di Lecco = 5)
Botteghe 79 (Provincia di Lecco = 0).
Queste le OTTO realtà della provincia di Lecco:
Agriturismi: Colico (2) / Casatenovo / Pasturo / Galbiate
Fattorie: Galbiate (2) / Olgiate Molgora.
Abbiamo voluto dare il dettaglio della penetrazione della piattaforma Italive.it nella Provincia di Lecco, per indicare non solo quanto questa piattaforma, decantata e pubblicizzata da “Sanvito-Piazza-Brivio”, sia del tutto estranea al territorio lariano ma anche come la “ammissione” al «Premio Italive» della mostra «Ottocento Lombardo», sia un guadagno netto in termine di immagine solo per gli organizzatori del premio.
Infatti i dati ci dicono che la propensione delle imprese della Provincia di Lecco a essere presenti sulla piattaforma Italive.it è pari a 14 su 10.000, contro una media nazionale di 57 su 10.000.
Ossia le imprese della Provincia di Lecco sono a livello nazionale quattro volte meno orientate alla piattaforma Italive.it delle omologhe di tutta Italia.
Ciò significa che — proprio al contrario di quanto credono e ci vogliono far credere “Sanvito-Piazza-Brivio” — è il Comune di Lecco ad avere fatto una grande pubblicità gratuita al «Premio-Italive», dedicandogli un Comunicato Ufficiale che è stato ripreso da tutte le testate del territorio lecchese.
Un bel colpo (gratuito) di immagine e di notorietà per il «Premio-Italive», altrimenti quasi sconosciuto nel Lariano.
Del resto non è la prima volta che l’Assessore Piazza fa un immotivato favore a imprenditori intraprendenti, pensando ingenuamente di farlo al Comune.
Gli Assessori Piazza e Bonacina (vice-Sindaco), avevano infatti dato retta a un giovane orafo di Roccaraso che le aveva convinte a ospitare in eterno a Villa Manzoni un suo ciondolo in oro bianco e diamantini, opportunamente chiamato “I Promessi Sposi” (vedi il nostro articolo del 7 novembre 2016 «Nel nome di Manzoni piccolo commercio e ingenuità istituzionali»).
Allora la cosa era apparsa solo farsesca per la evidente leggerezza dei due Assessori (la nostra nota era stata però ripresa integralmente anche da Resegoneonline.it).
Ma qui le cose si sono fatte più serie: certo inconsapevolmente e senza alcun proprio vantaggio personale l’Assessore Piazza, validamente coadiuvata dal Sindaco Brivio, ha fatto un grande favore di immagine e di comunicazione a una iniziativa che, per quanto modesta, è comunque collegata a grossissimi interessi che non hanno certo bisogno di favori ingenuamente accordati.
Il tutto senza alcun ritorno positivo per il Comune e la città di Lecco; e in più con alcune cose da chiarire in merito alla già trattata questione del Patrocinio.
Dal momento che il «Premio Italive» è la “parte terminale” dell’attività della piattaforma Italive.it, ideata e gestita dalla agenzia di pubblicità e comunicazione integrata Markonet Srl di Roma; che quindi è parte di una attività prettamente imprenditoriale, tesa a garantire i legittimi interessi e profitti di Markonet Srl, è opportuno chiedersi quali siano le garanzie di qualità della giuria chiamata a valutare le 4.377 iniziative ammesse al «Premio Italive».
In parole povere: chi sono i componenti della giuria del «Premio Italive»?
Chiunque abbia un minimo di buon senso, sa che quando le scelte di una Giuria sono legate a valutazioni soggettive, l’esperienza e le caratteristiche dei suoi membri sono un elemento fondamentale per fare di un “premio” una cosa seria oppure una trovatina più o meno simpatica.
Prendiamo l’esempio del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» che dal 2005 si svolge ogni anno a Lecco, per proclamare il vincitore del “Premio Romanzo Storico”.
Questa iniziativa è stata istituita da 50&Più Fenacom (una iniziativa privata creata nel 1974 dalla privatissima Confcommercio) con il «Centro Nazionale Studi Manzoniani» che, nonostante alcune criticità (vedi la nostra nota sul DVD “A. Manzoni, milanese d’Europa”) rimane pur sempre, per il mondo manzoniano, e quindi per romanzo storico in Italia, un punto di riferimento di alta qualità.
Secondo il proprio Regolamento, la Giuria del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» è composta da figure di indubbio spessore ed esperienza:
Presidente: Ermanno Paccagnini: insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Critico letterario per Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera. / Gian Luigi Daccò: per vent’anni direttore Musei Civici di Lecco, è autore di oltre cento saggi di storia e museologia. / Luigi Mascheroni: giornalista de il “Domenicale” del Sole24Ore, il Foglio e il Giornale. Scrive di cultura e costume. Ha una cattedra di Teoria e tecnica dell’informazione culturale all’Università Cattolica di Milano. / Gianmarco Gaspari: insegna Letteratura italiana all’Università degli Studi dell’Insubria. È direttore della rivista “Annali manzoniani” e fa parte dei Comitati per le Edizioni Nazionali di Alessandro Manzoni e Pietro Verri. / Alberto Cadioli: insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Sulla letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento ha pubblicato numerosi saggi e vari volumi. / Giovanna Rosa: insegna Letteratura italiana contemporanea ed è coordinatore del Master in Editoria presso l’Università degli Studi di Milano. / Mauro Novelli: insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. È Vice Presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani. / Stefano Motta: Preside dell’Istituto ” Beata Vergine Maria” del Collegio Villoresi di Monza, è studioso del mondo religioso del Seicento e di Manzoni. / Vittorio Colombo (coordinatore del premio), responsabile del quotidiano “La Provincia di Lecco”.
Come si vede si tratta di un folto gruppo di specialisti del tema su cui sono chiamati a esprimere valutazioni quanto più possibile condivisibili.
Si può forse essere d’accordo o meno con alcune delle loro posizioni culturali ma è indubbio che sono tutte figure di spessore, che conoscono a fondo il tema del “romanzo storico”.
Abbiamo anche esagerato nel riportare nel dettaglio le caratteristiche delle nove personalità che garantiscono la credibilità delle scelte del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» per evidenziare quanto sia importante l’identificazione della giuria in un vero premio.
Ripetiamo quindi: da chi è composta la Giuria del «Premio Italive»?
Nel Regolamento del premio stesso è detto:
«2. La redazione Markonet provvede ad una prima selezione degli eventi per avviarli alle votazioni secondo criteri oggettivi di organizzazione, competenza, affidabilità, storicità, originalità, attrattività e altro analogo oltre la comunicazione.»
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, due facenti parte della redazione Markonet (come relatori) e tre designati dal Codacons. Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività. Importante la passione e la partecipazione della collettività locale all’evento: vale più l’impegno dei partecipanti rispetto alle disponibilità economiche impiegate.»
Benissimo: ma perché nel Regolamento non sono indicati i nomi dei membri della Giuria?
Non ce ne vogliano i colleghi di Markonet Srl (anche noi abbiamo operato a lungo nel loro campo) ma pensiamo siano d’accordo sul non considerare né oziosa né capziosa la nostra domanda.
Il compito della giuria del «Premio Italive» è infatti ancora più complesso di quello che affronta la giuria del “premio Manzoni” di Lecco.
Qui il tema è abbastanza definito: il romanzo storico.
Nel caso del «Premio Italive» il tema è invece sconfinato e abbraccia praticamente l’intera attività culturale e sociale.
Si va dalle mostre su Picasso alle sagre della porchetta; dalla rievocazione storica al florovivaismo all’enograstronomia. Si va dalla lecchese mostra “Ottocento Lombardo” alla «Sagra dei Canunséi de Sant’Antone» di Castelcovati-Brescia, dalla «WORLD CATS – Esposizione Internazionale Felina» al «RE.USE – Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea», dalla «Mezza Maratona delle Due Perle» alla «TABULA PICTA. Dipinti tra Tardogotico e Rinascimento».
Se ci mettiamo anche solo un attimo nei panni della giuria del «Premio Italive» ci sentiamo tremare i polsi.
Come fanno questi cinque giurati a valutare 4.377 iniziative di ogni ambito della creatività e dell’attività associativa umana?
Sarebbe interessantissimo sapere anche quali sono le metodologie utilizzate da questa giuria d’élite.
Le iniziative sono infatti 4.377. Posti almeno cinque minuti di analisi degli elementi per ogni iniziativa (quelli caricati sulla piattaforma dai vari promotori), siamo a 364 ore, ossia a quasi 46 giornate lavorative, moltiplicate per cinque!
Ma una volta scrutinati i dati di base, si tratta poi di vedere quale sia stato l’esito delle diverse iniziative: ciò che nelle enunciazioni può apparire valido, può poi rivelarsi pessimo nello svolgimento.
Per esempio, cosa ne sanno i componenti la Giuria del «Premio Italive» della mostra «Ottocento Lombardo», salvo la presentazione standard caricata sulla piattaforma Italive.it da “Sanvito-Piazza”?
♦ Sanno delle sue gravissime criticità formali e sostanziali, da noi denunciate e riprese dalla stampa locale?
♦ Sanno che l’autografia hayeziana di un dipinto esposto è stata indicata come da ripensare completamente, grazie alle nostre ricerche?
♦ Sanno di come la curatrice Bartolena a fronte di osservazioni pertinenti e scientificamente inappuntabili ha cercato di buttare tutto in caciara, definendole “deliranti” e minacciando querele?
♦ Sanno che l’Assessore Piazza anziché valutare come sarebbe suo obbligo le criticità denunciate, se ne sia lavata le mani con in più dichiarazioni di solidarietà con la insultante e minacciante curatrice della mostra?
♦ Sanno che l’organizzatore privato ha tacciato i cittadini lecchesi di ignoranza e pigrizia culturale, salvo smentirsi subito dopo, di fronte alle giuste rimostranze della cittadinanza? Sanno che l’Assessore Piazza gli si è ingenuamente accodata, prima nell’offesa e poi nella ritirata?
♦ Sanno che gli organizzatori tengono nascosto il numero dei visitatori locali ed esterni, perché inferiore a quanto hanno dichiarato pubblicamente?
♦ Sanno che nella mostra «Ottocento Lombardo» ogni riferimento al “genius loci” di Lecco — il grande Alessandro Manzoni — è stato dagli organizzatori volutamente cancellato?
♦ Sanno che l’Assessore Piazza ha rivendicato la totale non “lecchesità” della mostra, come documentato ed espresso dai giornali locali.
♦ Sanno, in una parola, che la mostra «Ottocento Lombardo» non ha in sé neppure un atomo degli elementi che il premio considera giustamente come qualificanti?
In attesa di risposta, può essere comunque utile vedere altri aspetti.
Quindi in pratica abbiamo una visione totale di ciò che accade e di ciò che si può fare nel territorio, per il territorio, parlando di ciò che è del territorio stesso.
Noi parliamo spesso di “genius loci”, che è la chiave con cui noi andiamo poi a determinare la qualità degli eventi.
È ovvio che se noi dovessimo premiare i migliori, premieremmo sempre il Palio di Siena, il Carnevale di Venezia, e tutti questi eventi famosi.
No! Noi vogliamo premiare quegli eventi che sono fatti “dal” territorio perché sono l’espressione del territorio.
E quindi sono eventi meno importanti sotto il profilo generale, ma sono organizzati dalle persone che vivono nel territorio e raccontano cosa il territorio fa.»
Nostro commento
Francesco Tamburella ha il dono della sintesi e in poco più di un minuto ha espresso in modo inequivocabile quale sia lo spirito animatore del «Premio Italive»: non premia le iniziative “migliori” ma quelle che meglio esprimono i valori del territorio.
Signori “Sanvito-Piazza-Brivio”, avete compreso? Il «Premio Italive» premia proprio l’opposto di ciò che avete voluto proporre con «Ottocento Lombardo», ossia la cancellazione di ogni riferimento alle tradizioni culturali del territorio lecchese.
Nell’area dell’arte il “genius loci” di Lecco ha volti precisi: Manzoni in primo luogo e il suo “I Promessi Sposi”, il romanzo che più di ogni altro esalta l’importanza del “genius loci” come elemento normativo della vita.
Renzo e Lucia sono puliti e forti perché vengono da una terra pulita e forte; dove la natura è ancora incontaminata e caratterizzata da “monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo”; elevati verso una norma morale che il cattolico Manzoni identificava con la religione cristiana ma che ognuno di noi può collocare con diritto nel proprio orizzonte ideologico di onestà e di umanità.
Ma a fianco di Manzoni, nel campo della pittura ci sono a Lecco G.B. Todeschini e Carlo Pizzi, ottimi rappresentanti dell’Ottocento lombardo, consapevolmente esclusi dalla mostra «Ottocento Lombardo” proprio perché lecchesi.
Nella loro sciocca smania di non apparire “provinciali”, “Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio” sono giunti anche a cancellare ogni riferimento ai tanti rapporti che una buona parte dei pittori esposti alla mostra aveva avuto sia con l’opera di Manzoni sia con Manzoni stesso e con il territorio lariano.
“Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio” hanno cioè volutamente cancellato ogni riferimento al “genius loci” lecchese che il «Premio Italive» considera invece la propria caratteristica peculiare.
Abbiamo su questo aspetto svolto una critica anche di dettaglio («“Ottocento Lombardo” a Lecco: un’occasione sprecata»); le nostre osservazioni sono state definite “deliranti” e siamo stati minacciati di azioni legali.
E ora i “Sanvito-Bartolena-Piazza-Brivio”, per coprire il fallimento della loro mostra, vanno a mendicarne un riconoscimento proprio da parte di una iniziativa che esalta il “genius loci”, ciò che essi hanno voluto negare — vantandosene per giunta!
Che ingenua impudenza!
Ma torniamo alle caratteristiche del «Premio Italive».
Come ci ha spiegato Tamburella, al progetto Italive.it ha contribuito in modo significativo Coldiretti che considera la piattaforma Italive.it uno dei molti canali con cui la storica Associazione tiene i rapporti con il mondo dell’agricoltura, della ristorazione e del turismo rurale.
Sulla piattaforma Italive.it trovano posto le inserzioni e le pagine Web personalizzate di 5.707 soggetti imprenditoriali di cui (tra parentesi quelli della Provincia di Lecco):
Mercati 331 (Provincia di Lecco = 0)
Fattorie 3.145 (Provincia di Lecco = 3)
Ristoranti 132 (Provincia di Lecco = 0)
Agriturismi 2.020 (Provincia di Lecco = 5)
Botteghe 79 (Provincia di Lecco = 0).
Queste le OTTO realtà della provincia di Lecco:
Agriturismi: Colico (2) / Casatenovo / Pasturo / Galbiate
Fattorie: Galbiate (2) / Olgiate Molgora.
Abbiamo voluto dare il dettaglio della penetrazione della piattaforma Italive.it nella Provincia di Lecco, per indicare non solo quanto questa piattaforma, decantata e pubblicizzata da “Sanvito-Piazza-Brivio”, sia del tutto estranea al territorio lariano ma anche come la “ammissione” al «Premio Italive» della mostra «Ottocento Lombardo», sia un guadagno netto in termine di immagine solo per gli organizzatori del premio.
Infatti i dati ci dicono che la propensione delle imprese della Provincia di Lecco a essere presenti sulla piattaforma Italive.it è pari a 14 su 10.000, contro una media nazionale di 57 su 10.000.
Ossia le imprese della Provincia di Lecco sono a livello nazionale quattro volte meno orientate alla piattaforma Italive.it delle omologhe di tutta Italia.
Ciò significa che — proprio al contrario di quanto credono e ci vogliono far credere “Sanvito-Piazza-Brivio” — è il Comune di Lecco ad avere fatto una grande pubblicità gratuita al «Premio-Italive», dedicandogli un Comunicato Ufficiale che è stato ripreso da tutte le testate del territorio lecchese.
Un bel colpo (gratuito) di immagine e di notorietà per il «Premio-Italive», altrimenti quasi sconosciuto nel Lariano.
Del resto non è la prima volta che l’Assessore Piazza fa un immotivato favore a imprenditori intraprendenti, pensando ingenuamente di farlo al Comune.
Gli Assessori Piazza e Bonacina (vice-Sindaco), avevano infatti dato retta a un giovane orafo di Roccaraso che le aveva convinte a ospitare in eterno a Villa Manzoni un suo ciondolo in oro bianco e diamantini, opportunamente chiamato “I Promessi Sposi” (vedi il nostro articolo del 7 novembre 2016 «Nel nome di Manzoni piccolo commercio e ingenuità istituzionali»).
Allora la cosa era apparsa solo farsesca per la evidente leggerezza dei due Assessori (la nostra nota era stata però ripresa integralmente anche da Resegoneonline.it).
Ma qui le cose si sono fatte più serie: certo inconsapevolmente e senza alcun proprio vantaggio personale l’Assessore Piazza, validamente coadiuvata dal Sindaco Brivio, ha fatto un grande favore di immagine e di comunicazione a una iniziativa che, per quanto modesta, è comunque collegata a grossissimi interessi che non hanno certo bisogno di favori ingenuamente accordati.
Il tutto senza alcun ritorno positivo per il Comune e la città di Lecco; e in più con alcune cose da chiarire in merito alla già trattata questione del Patrocinio.
Dal momento che il «Premio Italive» è la “parte terminale” dell’attività della piattaforma Italive.it, ideata e gestita dalla agenzia di pubblicità e comunicazione integrata Markonet Srl di Roma; che quindi è parte di una attività prettamente imprenditoriale, tesa a garantire i legittimi interessi e profitti di Markonet Srl, è opportuno chiedersi quali siano le garanzie di qualità della giuria chiamata a valutare le 4.377 iniziative ammesse al «Premio Italive».
In parole povere: chi sono i componenti della giuria del «Premio Italive»?
Chiunque abbia un minimo di buon senso, sa che quando le scelte di una Giuria sono legate a valutazioni soggettive, l’esperienza e le caratteristiche dei suoi membri sono un elemento fondamentale per fare di un “premio” una cosa seria oppure una trovatina più o meno simpatica.
Prendiamo l’esempio del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» che dal 2005 si svolge ogni anno a Lecco, per proclamare il vincitore del “Premio Romanzo Storico”.
Questa iniziativa è stata istituita da 50&Più Fenacom (una iniziativa privata creata nel 1974 dalla privatissima Confcommercio) con il «Centro Nazionale Studi Manzoniani» che, nonostante alcune criticità (vedi la nostra nota sul DVD “A. Manzoni, milanese d’Europa”) rimane pur sempre, per il mondo manzoniano, e quindi per romanzo storico in Italia, un punto di riferimento di alta qualità.
Secondo il proprio Regolamento, la Giuria del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» è composta da figure di indubbio spessore ed esperienza:
Presidente: Ermanno Paccagnini: insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Critico letterario per Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera. / Gian Luigi Daccò: per vent’anni direttore Musei Civici di Lecco, è autore di oltre cento saggi di storia e museologia. / Luigi Mascheroni: giornalista de il “Domenicale” del Sole24Ore, il Foglio e il Giornale. Scrive di cultura e costume. Ha una cattedra di Teoria e tecnica dell’informazione culturale all’Università Cattolica di Milano. / Gianmarco Gaspari: insegna Letteratura italiana all’Università degli Studi dell’Insubria. È direttore della rivista “Annali manzoniani” e fa parte dei Comitati per le Edizioni Nazionali di Alessandro Manzoni e Pietro Verri. / Alberto Cadioli: insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Sulla letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento ha pubblicato numerosi saggi e vari volumi. / Giovanna Rosa: insegna Letteratura italiana contemporanea ed è coordinatore del Master in Editoria presso l’Università degli Studi di Milano. / Mauro Novelli: insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. È Vice Presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani. / Stefano Motta: Preside dell’Istituto ” Beata Vergine Maria” del Collegio Villoresi di Monza, è studioso del mondo religioso del Seicento e di Manzoni. / Vittorio Colombo (coordinatore del premio), responsabile del quotidiano “La Provincia di Lecco”.
Come si vede si tratta di un folto gruppo di specialisti del tema su cui sono chiamati a esprimere valutazioni quanto più possibile condivisibili.
Si può forse essere d’accordo o meno con alcune delle loro posizioni culturali ma è indubbio che sono tutte figure di spessore, che conoscono a fondo il tema del “romanzo storico”.
Abbiamo anche esagerato nel riportare nel dettaglio le caratteristiche delle nove personalità che garantiscono la credibilità delle scelte del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» per evidenziare quanto sia importante l’identificazione della giuria in un vero premio.
Ripetiamo quindi: da chi è composta la Giuria del «Premio Italive»?
Nel Regolamento del premio stesso è detto:
«2. La redazione Markonet provvede ad una prima selezione degli eventi per avviarli alle votazioni secondo criteri oggettivi di organizzazione, competenza, affidabilità, storicità, originalità, attrattività e altro analogo oltre la comunicazione.»
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, due facenti parte della redazione Markonet (come relatori) e tre designati dal Codacons. Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività. Importante la passione e la partecipazione della collettività locale all’evento: vale più l’impegno dei partecipanti rispetto alle disponibilità economiche impiegate.»
Benissimo: ma perché nel Regolamento non sono indicati i nomi dei membri della Giuria?
Non ce ne vogliano i colleghi di Markonet Srl (anche noi abbiamo operato a lungo nel loro campo) ma pensiamo siano d’accordo sul non considerare né oziosa né capziosa la nostra domanda.
Il compito della giuria del «Premio Italive» è infatti ancora più complesso di quello che affronta la giuria del “premio Manzoni” di Lecco.
Qui il tema è abbastanza definito: il romanzo storico.
Nel caso del «Premio Italive» il tema è invece sconfinato e abbraccia praticamente l’intera attività culturale e sociale.
Si va dalle mostre su Picasso alle sagre della porchetta; dalla rievocazione storica al florovivaismo all’enograstronomia. Si va dalla lecchese mostra “Ottocento Lombardo” alla «Sagra dei Canunséi de Sant’Antone» di Castelcovati-Brescia, dalla «WORLD CATS – Esposizione Internazionale Felina» al «RE.USE – Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea», dalla «Mezza Maratona delle Due Perle» alla «TABULA PICTA. Dipinti tra Tardogotico e Rinascimento».
Se ci mettiamo anche solo un attimo nei panni della giuria del «Premio Italive» ci sentiamo tremare i polsi.
Come fanno questi cinque giurati a valutare 4.377 iniziative di ogni ambito della creatività e dell’attività associativa umana?
Sarebbe interessantissimo sapere anche quali sono le metodologie utilizzate da questa giuria d’élite.
Le iniziative sono infatti 4.377. Posti almeno cinque minuti di analisi degli elementi per ogni iniziativa (quelli caricati sulla piattaforma dai vari promotori), siamo a 364 ore, ossia a quasi 46 giornate lavorative, moltiplicate per cinque!
Ma una volta scrutinati i dati di base, si tratta poi di vedere quale sia stato l’esito delle diverse iniziative: ciò che nelle enunciazioni può apparire valido, può poi rivelarsi pessimo nello svolgimento.
Per esempio, cosa ne sanno i componenti la Giuria del «Premio Italive» della mostra «Ottocento Lombardo», salvo la presentazione standard caricata sulla piattaforma Italive.it da “Sanvito-Piazza”?
♦ Sanno delle sue gravissime criticità formali e sostanziali, da noi denunciate e riprese dalla stampa locale?
♦ Sanno che l’autografia hayeziana di un dipinto esposto è stata indicata come da ripensare completamente, grazie alle nostre ricerche?
♦ Sanno di come la curatrice Bartolena a fronte di osservazioni pertinenti e scientificamente inappuntabili ha cercato di buttare tutto in caciara, definendole “deliranti” e minacciando querele?
♦ Sanno che l’Assessore Piazza anziché valutare come sarebbe suo obbligo le criticità denunciate, se ne sia lavata le mani con in più dichiarazioni di solidarietà con la insultante e minacciante curatrice della mostra?
♦ Sanno che l’organizzatore privato ha tacciato i cittadini lecchesi di ignoranza e pigrizia culturale, salvo smentirsi subito dopo, di fronte alle giuste rimostranze della cittadinanza? Sanno che l’Assessore Piazza gli si è ingenuamente accodata, prima nell’offesa e poi nella ritirata?
♦ Sanno che gli organizzatori tengono nascosto il numero dei visitatori locali ed esterni, perché inferiore a quanto hanno dichiarato pubblicamente?
♦ Sanno che nella mostra «Ottocento Lombardo» ogni riferimento al “genius loci” di Lecco — il grande Alessandro Manzoni — è stato dagli organizzatori volutamente cancellato?
♦ Sanno che l’Assessore Piazza ha rivendicato la totale non “lecchesità” della mostra, come documentato ed espresso dai giornali locali.
♦ Sanno, in una parola, che la mostra «Ottocento Lombardo» non ha in sé neppure un atomo degli elementi che il premio considera giustamente come qualificanti?
In attesa di risposta, può essere comunque utile vedere altri aspetti.
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
Nel Regolamento del premio stesso è detto:
«2. La redazione Markonet provvede ad una prima selezione degli eventi per avviarli alle votazioni secondo criteri oggettivi di organizzazione, competenza, affidabilità, storicità, originalità, attrattività e altro analogo oltre la comunicazione.»
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, due facenti parte della redazione Markonet (come relatori) e tre designati dal Codacons. Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività. Importante la passione e la partecipazione della collettività locale all’evento: vale più l’impegno dei partecipanti rispetto alle disponibilità economiche impiegate.»
D’altro lato sappiamo da https://italive.it/progetto/
«ITALIVE.it è una iniziativa avviata nell’aprile del 2011 dalla Markonet srl.»
«Il CODACONS e il COMITAS svolgono il loro ruolo istituzionale di vigilanza e controllo, oltre che di promozione, per il più efficace successo dell’iniziativa; garantisce, partecipando alle giurie, la trasparenza e la correttezza delle valutazioni raccolte dagli utenti.»
Da questi pur brevi accenni, sappiamo quindi che la correttezza dell’attività di Markonet Srl è garantita da Codacons e Comitas. È utile quindi sapere cosa siano queste realtà imprenditoriali e associative.
CODACONS sta per «Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori».
Da sempre suo uomo di punta e Presidente è Carlo Rienzi «avvocato, cittadino e rompiscatole di prima grandezza.» (come egli stesso si autodefinisce su https://twitter.com/carlorienzi).
COMITAS (Coordinamento Microimprese per la Tutela e lo Sviluppo) è (https://www.comitas.it/francesco-tamburella/) una «Associazione di microimprese nata per contrastare i diritti negati che avversano la libertà e la concorrenza del mercato e per non subire passivamente le ingiustizie.»
Fondatore e Presidente di Comitas è il già ricordato Tamburella, grande regista della piattaforma Italive.it e indicato (https://italive.it/premio-italive/premio-italive-2015/) come “Coordinatore” del «Premio Italive».
MARKONET Srl è una agenzia di comunicazione e marketing di Roma che elenca tra i propri clienti 56 imprese, tra cui Autostrade per l’Italia Spa; Coldiretti; Codacons; Comitas (di cui però non dice cosa faccia) e “special” (qualunque cosa ciò significhi) tra cui:
• Italive, per conto del quale l’agenzia gestisce in toto il «Premio Italive» di cui stiamo parlando.
• Lo Stadio di Domiziano (l’area sotterranea di Piazza Navona a Roma), sede di spettacoli; eventi; mostre; incontri con aperitivo, compleanni per bambini, cene di gala, ecc., (gestita dalla società MKT121 Srl, di esclusiva proprietà di Markonet Srl) e presso cui vengono consegnati i premi Italive.
10 Le collaborazioni tra queste diverse realtà.
Oltre che sulla piattaforma Italive.it, Codacons, Comitas e Markonet Srl intrecciano le proprie attività e competenze anche in un altro organismo, il Centro Studi CODACONS-COMITAS-Gruppo Markonet, di cui è Responsabile il già ricordato Francesco Tamburella, il quale (leggiamo dal suo curriculum):
«Già Presidente della Commissione per lo sviluppo di tecnologie a supporto della diffusione della cultura italiana nel mondo presso il Ministero degli Affari Esteri; già membro della Commissione Arte e Musei Virtuali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le tecnologie e i sistemi produttivi per la cultura e per il marketing degli Istituti Culturali.
Ho scritto libri per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Luiss University Press. Sono stato membro di tre Gruppi di Lavoro del Comitato Tecnico delle Comunità Intelligenti presso l’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio.»
Oltre ad avere vissuto queste interessanti esperienze, è utile ricordare che Francesco Tamburella ha avuto e ha diverse funzioni: è Coordinatore del «Premio Italive»; Presidente di Comitas; Responsabile del Centro Studi Codacons-Comitas Gruppo Markonet; “Responsabile dello Stadio Domiziano”, presso cui si svolge la cerimonia del «Premio Italive».
Tamburella è stato dal 2013 al novembre 2017 Amministratore Unico di Markonet Srl (dopo quella data della società è divenuto Amministratore Unico un altro Tamburella).
Oltre ad avere in comune questa figura di prestigio, tra altre varie iniziative, il CENTRO STUDI CODACONS-COMITAS–GRUPPO MARKONET si propone come partner di imprese e associazioni anche per la redazione del “Bilancio di Sostenibilità”. È questo un documento che si affianca al normale Bilancio contabile di fine anno; che oggi è obbligatorio solo per le imprese con più di 500 dipendenti ma è comunque considerato come fiore all’occhiello di qualsiasi impresa che voglia godere di prestigio e considerazione.
Come indicato sul sito di Markonet Srl: «CODACONS e COMITAS, affidano la loro pluriennale esperienza alla MARKONET che provvede a valorizzare il Bilancio di Sostenibilità evidenziando quegli aspetti che particolarmente interessano il Consumatore, più utile e partecipato, in modo da accreditarlo con il Riconoscimento BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ OK CODACONS.»
Infatti, se cliccate sul logo di “Bilancio di sostenibilità”, vi trovate (https://www.markonet.it/la-ricerca-alla-scoperta-della-sostenibilita/) nel sito Web di Markonet Srl, agenzia di pubblicità e comunicazione integrata, che è pronta a collaborare con voi per la redazione di un “Bilancio di sostenibilità” coerente con le vostre esigenze di comunicazione sociale.
Naturalmente Markonet Srl è una società di capitale. Che non si limita a operare in ambito economico senza distribuzione di utili come Codacons ma che — come suo obbligo statutario — persegue anche il lecitissimo profitto.
Di fatto quindi il “Centro Studi Codacons-Comitas-Gruppo Markonet” è sia una piattaforma attraverso cui arrivano contatti a Markonet Srl sia un cliente di Markonet Srl stessa.
Ora, tutto questo è perfettamente alla luce del sole, legittimo ecc. ecc.
Non sfugge però che può apparire inopportuno che a garanzia del «Premio Italive» siano strutture che, con tutta la loro rispettabilità e storia al servizio della collettività, sono sia promotori del premio stesso, sia partner della agenzia di pubblicità Markonet Srl (organizzatore del medesimo premio), sia coordinate a vario titolo da una medesima figura, in questo caso Francesco Tamburella.
È chiaro che qui non ci troviamo di fronte a nessunissimo conflitto di interessi, dal momento che né costa partecipare al «Premio Italive» né nulla ci si guadagna, se non un attestato moral-culturale dal valore economico uguale a zero ma pur sempre significativo.
Tale comunque da potere spingere organizzatori e amministratori (due nomi a caso — “Sanvito-Piazza”) a farsene uno specchietto per abbagliare il pubblico rispetto alla loro conclamata inadeguatezza culturale e organizzativa.
Sarebbe quindi opportuno che la giuria anche del «Premio Italive» fosse composta da elementi che NULLA abbiano a che vedere né con il premio né con la piattaforma Italive.it, né con le diverse iniziative social-imprenditoriali collegate all’organizzatore del premio, né con figure altamente rappresentative, cui tutte le realtà fanno in un modo o nell’altro riferimento.
Come indicato da Markonet Srl (https://italive.it/segnalaci-evento-gratuitamente/):
«Una volta caricato, l’evento verrà pubblicato previa accettazione da parte della redazione; riceverà una mail di conferma con il link dell’evento che potrà utilizzare e diffondere tramite i propri media e canali social per invitare gli utenti a votarlo. La redazione vi manda una e-mail in cui vi indica l’indirizzo della pagina in cui è presentata la vostra iniziativa, con la foto e la descrizione che avete inviato.»
Come già anticipato, il sindaco Brivio, letta questa e-mail dell’organizzatore del premio, ha raccolto il suggerimento ma senza avere bene compreso la cosa.
Sulla sua newsletter 25-gen/19 Brivio ha infatti distrattamente scritto:
«Se avete visitato la mostra, qui potete votarla e sostenere la cultura e i musei di Lecco!»
Qualcuno dovrebbe spiegare due cose al Sindaco Brivio, che evidentemente non si è presa la briga neppure di dare una occhiata a ciò che pubblica sulla propria newsletter.
La prima è che nella nota di presentazione della mostra «Ottocento Lombardo», presente sulla piattaforma Italive.it, non compare mai — neppure una volta — né il nome di Manzoni (eccellenza del genius loci di Lecco) né qualsivoglia riferimento ai musei di Lecco. E che la stessa parola “Lecco” compare solo nell’indirizzo di Palazzo delle Paure.
La seconda è che la votazione non è legata all’aver visitato o meno la mostra. Lo può fare chiunque, anche senza averne mai neppure sentito parlare e da qualunque parte d’Italia.
Non solo, ma chiunque può votare quante volte vuole.
Come? dirà il lettore. Posso mettermi alla tastiera e votare a ripetizione?
Sì: basta avere una piccola accortezza.
Infatti, se una volta dato il primo voto rimanete sulla stessa finestra e provate a dare un secondo voto, il sistema di controllo di Markonet Srl vi dirà “Hai già votato” impedendovi l’operazione.
Se invece a ogni voto create una nuova finestra, per un po’ il sistema vi consentirà di votare. Lo abbiamo fatto noi e per una iniziativa di Verona che ci piaceva ma che aveva un solo voto: in pochi secondi abbiamo raggiunto i 7 “ratings”.
Poi il sistema ha capito il giochino e ci ha fermato. Però intanto abbiamo fatto 6 voti in meno di un minuto.
Evidentemente consapevoli di queste possibilità, nel Regolamento (art. 8) è indicato che:
«il sistema riconosce i voti plurimi provenienti dallo stesso IP e la Commissione valuta negativamente l’abuso del voto.»
Con questa dichiarazione Markonet Srl certifica che il meccanismo di voto del «Premio Italive» si presta a ogni manipolazione.
Infatti Markonet Srl ci dice di non essere in grado di bloccare a monte i voti plurimi; dice solo che la Commissione in fase di valutazione ne terrà conto.
La cosa non è difficile ma ciò non può rimediare al danno già fatto.
Infatti, siccome (lo abbiamo verificato) il voto plurimo è comunque possibile, sulla pagina di ogni iniziativa, e fino a 30 giorni dalla chiusura dell’iniziativa, sarà visibile il rating, eventualmente fasullo perché frutto di voti plurimi ma comunque in grado di influenzare il visitatore e il voto stesso.
Ma la cosa veramente curiosa è un’altra.
Prendiamo da Wikipedia: «Un indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) – in informatica e nelle telecomunicazioni – è un’etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo detto host collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete.»
Il vostro computer di casa, o gli altri congegni con cui da casa vostra vi collegate alla rete, fa capo all’host cui il vostro modem è collegato.
Questo host è contrassegnato con quell’IP sopra descritto che, salvo contratti particolari, è “dinamico”, cioè può essere variato dal vostro provider per esigenze tecniche senza che voi ve ne accorgiate.
Potete però voi stessi cambiare questo IP con una operazione semplicissima: spegnere e riaccendere il modem.
A ogni riaccensione il vostro IP cambia.
Ciò significa che a ogni riaccensione voi potete rivotare su una scheda già da voi votata senza che il sistema di Markonet Srl se ne accorga.
Non solo. Il vostro telefono portatile è anch’esso un dispositivo che fa capo a un host.
Dal momento che, per definizione, il vostro telefono è mobile, mano mano che vi spostate nella vostra città o paese cambia il suo IP di riferimento.
Abbiamo fatto la prova: abbiamo votato al «Premio Italive» dalla nostra sede (con un certo IP). Poi siamo usciti a fare una commissione poco distante e (con un altro IP) abbiamo fatto un’altra votazione ricevendone il simpatico “grazie per aver votato”. A sera siamo andati in un’altra zona della città a farci una pizza con gli amici: altro IP, altro voto e altro “grazie per aver votato”.
Ciò significa che una qualsiasi struttura o individuo può, con mezzi estremamente elementari, condizionare la valutazione di una determinata iniziativa che partecipa al «Premio Italive» (o danneggiarne un’altra con molteplici voti negativi) perfettamente all’insaputa dell’organizzatore Markonet Srl e dei garanti della correttezza del Premio, i pur stimabilissimi Codacons e Comitas.
Detto in termini più semplici: il valore del meccanismo di tutela del «Premio Italive» è praticamente uguale a ZERO.
E gli organizzatori del premio ne sono perfettamente consapevoli.
Per questo Markonet Srl deve rifarsi al discorso soggettivo della “qualità” e del “genius loci”.
Alla società Markonet Srl di Roma non sono ovviamente tonti. Sono professionisti della comunicazione, consapevoli di ciò che fanno e degli evidenti limiti strutturali del «Premio Italive».
E infatti, a proposito di questo aspetto, fanno capire, seppure in modo un po’ confuso, che non è solo la “quantità” dei voti a regolare le decisioni della Commissione ma anche la “qualità” degli eventi.
Regolamento (https://italive.it/regolamento/):
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, […] Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività.»
7. Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”.
Le parole chiave di questo Regolamento molto all’acqua di rose sono: «genius loci», “premi speciali”, “gioielli nascosti”.
Vi sono tutti gli ingredienti perché, accanto a vincite basate sui voti effettivamente presi, vi siano vincite basate su elementi eminentemente soggettivi.
Sia chiaro: non abbiamo nulla contro le scelte soggettive: sono la norma per esempio nei premi letterari.
Ma in quei casi (oltre al fatto che i giurati non possono votare più volte ogni volta che escono a farsi un caffè) vi è una commissione accuratamente selezionata tra veri esperti, che esprimono un parere sulla base di una vera conoscenza delle opere concorrenti.
Nel Regolamento del premio stesso è detto:
«2. La redazione Markonet provvede ad una prima selezione degli eventi per avviarli alle votazioni secondo criteri oggettivi di organizzazione, competenza, affidabilità, storicità, originalità, attrattività e altro analogo oltre la comunicazione.»
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, due facenti parte della redazione Markonet (come relatori) e tre designati dal Codacons. Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività. Importante la passione e la partecipazione della collettività locale all’evento: vale più l’impegno dei partecipanti rispetto alle disponibilità economiche impiegate.»
D’altro lato sappiamo da https://italive.it/progetto/
«ITALIVE.it è una iniziativa avviata nell’aprile del 2011 dalla Markonet srl.»
«Il CODACONS e il COMITAS svolgono il loro ruolo istituzionale di vigilanza e controllo, oltre che di promozione, per il più efficace successo dell’iniziativa; garantisce, partecipando alle giurie, la trasparenza e la correttezza delle valutazioni raccolte dagli utenti.»
Da questi pur brevi accenni, sappiamo quindi che la correttezza dell’attività di Markonet Srl è garantita da Codacons e Comitas. È utile quindi sapere cosa siano queste realtà imprenditoriali e associative.
CODACONS sta per «Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori».
Da sempre suo uomo di punta e Presidente è Carlo Rienzi «avvocato, cittadino e rompiscatole di prima grandezza.» (come egli stesso si autodefinisce su https://twitter.com/carlorienzi).
COMITAS (Coordinamento Microimprese per la Tutela e lo Sviluppo) è (https://www.comitas.it/francesco-tamburella/) una «Associazione di microimprese nata per contrastare i diritti negati che avversano la libertà e la concorrenza del mercato e per non subire passivamente le ingiustizie.»
Fondatore e Presidente di Comitas è il già ricordato Tamburella, grande regista della piattaforma Italive.it e indicato (https://italive.it/premio-italive/premio-italive-2015/) come “Coordinatore” del «Premio Italive».
MARKONET Srl è una agenzia di comunicazione e marketing di Roma che elenca tra i propri clienti 56 imprese, tra cui Autostrade per l’Italia Spa; Coldiretti; Codacons; Comitas (di cui però non dice cosa faccia) e “special” (qualunque cosa ciò significhi) tra cui:
• Italive, per conto del quale l’agenzia gestisce in toto il «Premio Italive» di cui stiamo parlando.
• Lo Stadio di Domiziano (l’area sotterranea di Piazza Navona a Roma), sede di spettacoli; eventi; mostre; incontri con aperitivo, compleanni per bambini, cene di gala, ecc., (gestita dalla società MKT121 Srl, di esclusiva proprietà di Markonet Srl) e presso cui vengono consegnati i premi Italive.
10 Le collaborazioni tra queste diverse realtà.
Oltre che sulla piattaforma Italive.it, Codacons, Comitas e Markonet Srl intrecciano le proprie attività e competenze anche in un altro organismo, il Centro Studi CODACONS-COMITAS-Gruppo Markonet, di cui è Responsabile il già ricordato Francesco Tamburella, il quale (leggiamo dal suo curriculum):
«Già Presidente della Commissione per lo sviluppo di tecnologie a supporto della diffusione della cultura italiana nel mondo presso il Ministero degli Affari Esteri; già membro della Commissione Arte e Musei Virtuali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le tecnologie e i sistemi produttivi per la cultura e per il marketing degli Istituti Culturali.
Ho scritto libri per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Luiss University Press. Sono stato membro di tre Gruppi di Lavoro del Comitato Tecnico delle Comunità Intelligenti presso l’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio.»
Oltre ad avere vissuto queste interessanti esperienze, è utile ricordare che Francesco Tamburella ha avuto e ha diverse funzioni: è Coordinatore del «Premio Italive»; Presidente di Comitas; Responsabile del Centro Studi Codacons-Comitas Gruppo Markonet; “Responsabile dello Stadio Domiziano”, presso cui si svolge la cerimonia del «Premio Italive».
Tamburella è stato dal 2013 al novembre 2017 Amministratore Unico di Markonet Srl (dopo quella data della società è divenuto Amministratore Unico un altro Tamburella).
Oltre ad avere in comune questa figura di prestigio, tra altre varie iniziative, il CENTRO STUDI CODACONS-COMITAS–GRUPPO MARKONET si propone come partner di imprese e associazioni anche per la redazione del “Bilancio di Sostenibilità”. È questo un documento che si affianca al normale Bilancio contabile di fine anno; che oggi è obbligatorio solo per le imprese con più di 500 dipendenti ma è comunque considerato come fiore all’occhiello di qualsiasi impresa che voglia godere di prestigio e considerazione.
Come indicato sul sito di Markonet Srl: «CODACONS e COMITAS, affidano la loro pluriennale esperienza alla MARKONET che provvede a valorizzare il Bilancio di Sostenibilità evidenziando quegli aspetti che particolarmente interessano il Consumatore, più utile e partecipato, in modo da accreditarlo con il Riconoscimento BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ OK CODACONS.»
Infatti, se cliccate sul logo di “Bilancio di sostenibilità”, vi trovate (https://www.markonet.it/la-ricerca-alla-scoperta-della-sostenibilita/) nel sito Web di Markonet Srl, agenzia di pubblicità e comunicazione integrata, che è pronta a collaborare con voi per la redazione di un “Bilancio di sostenibilità” coerente con le vostre esigenze di comunicazione sociale.
Naturalmente Markonet Srl è una società di capitale. Che non si limita a operare in ambito economico senza distribuzione di utili come Codacons ma che — come suo obbligo statutario — persegue anche il lecitissimo profitto.
Di fatto quindi il “Centro Studi Codacons-Comitas-Gruppo Markonet” è sia una piattaforma attraverso cui arrivano contatti a Markonet Srl sia un cliente di Markonet Srl stessa.
Ora, tutto questo è perfettamente alla luce del sole, legittimo ecc. ecc.
Non sfugge però che può apparire inopportuno che a garanzia del «Premio Italive» siano strutture che, con tutta la loro rispettabilità e storia al servizio della collettività, sono sia promotori del premio stesso, sia partner della agenzia di pubblicità Markonet Srl (organizzatore del medesimo premio), sia coordinate a vario titolo da una medesima figura, in questo caso Francesco Tamburella.
È chiaro che qui non ci troviamo di fronte a nessunissimo conflitto di interessi, dal momento che né costa partecipare al «Premio Italive» né nulla ci si guadagna, se non un attestato moral-culturale dal valore economico uguale a zero ma pur sempre significativo.
Tale comunque da potere spingere organizzatori e amministratori (due nomi a caso — “Sanvito-Piazza”) a farsene uno specchietto per abbagliare il pubblico rispetto alla loro conclamata inadeguatezza culturale e organizzativa.
Sarebbe quindi opportuno che la giuria anche del «Premio Italive» fosse composta da elementi che NULLA abbiano a che vedere né con il premio né con la piattaforma Italive.it, né con le diverse iniziative social-imprenditoriali collegate all’organizzatore del premio, né con figure altamente rappresentative, cui tutte le realtà fanno in un modo o nell’altro riferimento.
Come indicato da Markonet Srl (https://italive.it/segnalaci-evento-gratuitamente/):
«Una volta caricato, l’evento verrà pubblicato previa accettazione da parte della redazione; riceverà una mail di conferma con il link dell’evento che potrà utilizzare e diffondere tramite i propri media e canali social per invitare gli utenti a votarlo. La redazione vi manda una e-mail in cui vi indica l’indirizzo della pagina in cui è presentata la vostra iniziativa, con la foto e la descrizione che avete inviato.»
Come già anticipato, il sindaco Brivio, letta questa e-mail dell’organizzatore del premio, ha raccolto il suggerimento ma senza avere bene compreso la cosa.
Sulla sua newsletter 25-gen/19 Brivio ha infatti distrattamente scritto:
«Se avete visitato la mostra, qui potete votarla e sostenere la cultura e i musei di Lecco!»
Qualcuno dovrebbe spiegare due cose al Sindaco Brivio, che evidentemente non si è presa la briga neppure di dare una occhiata a ciò che pubblica sulla propria newsletter.
La prima è che nella nota di presentazione della mostra «Ottocento Lombardo», presente sulla piattaforma Italive.it, non compare mai — neppure una volta — né il nome di Manzoni (eccellenza del genius loci di Lecco) né qualsivoglia riferimento ai musei di Lecco. E che la stessa parola “Lecco” compare solo nell’indirizzo di Palazzo delle Paure.
La seconda è che la votazione non è legata all’aver visitato o meno la mostra. Lo può fare chiunque, anche senza averne mai neppure sentito parlare e da qualunque parte d’Italia.
Non solo, ma chiunque può votare quante volte vuole.
Come? dirà il lettore. Posso mettermi alla tastiera e votare a ripetizione?
Sì: basta avere una piccola accortezza.
Infatti, se una volta dato il primo voto rimanete sulla stessa finestra e provate a dare un secondo voto, il sistema di controllo di Markonet Srl vi dirà “Hai già votato” impedendovi l’operazione.
Se invece a ogni voto create una nuova finestra, per un po’ il sistema vi consentirà di votare. Lo abbiamo fatto noi e per una iniziativa di Verona che ci piaceva ma che aveva un solo voto: in pochi secondi abbiamo raggiunto i 7 “ratings”.
Poi il sistema ha capito il giochino e ci ha fermato. Però intanto abbiamo fatto 6 voti in meno di un minuto.
Evidentemente consapevoli di queste possibilità, nel Regolamento (art. 8) è indicato che:
«il sistema riconosce i voti plurimi provenienti dallo stesso IP e la Commissione valuta negativamente l’abuso del voto.»
Con questa dichiarazione Markonet Srl certifica che il meccanismo di voto del «Premio Italive» si presta a ogni manipolazione.
Infatti Markonet Srl ci dice di non essere in grado di bloccare a monte i voti plurimi; dice solo che la Commissione in fase di valutazione ne terrà conto.
La cosa non è difficile ma ciò non può rimediare al danno già fatto.
Infatti, siccome (lo abbiamo verificato) il voto plurimo è comunque possibile, sulla pagina di ogni iniziativa, e fino a 30 giorni dalla chiusura dell’iniziativa, sarà visibile il rating, eventualmente fasullo perché frutto di voti plurimi ma comunque in grado di influenzare il visitatore e il voto stesso.
Ma la cosa veramente curiosa è un’altra.
Prendiamo da Wikipedia: «Un indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) – in informatica e nelle telecomunicazioni – è un’etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo detto host collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete.»
Il vostro computer di casa, o gli altri congegni con cui da casa vostra vi collegate alla rete, fa capo all’host cui il vostro modem è collegato.
Questo host è contrassegnato con quell’IP sopra descritto che, salvo contratti particolari, è “dinamico”, cioè può essere variato dal vostro provider per esigenze tecniche senza che voi ve ne accorgiate.
Potete però voi stessi cambiare questo IP con una operazione semplicissima: spegnere e riaccendere il modem.
A ogni riaccensione il vostro IP cambia.
Ciò significa che a ogni riaccensione voi potete rivotare su una scheda già da voi votata senza che il sistema di Markonet Srl se ne accorga.
Non solo. Il vostro telefono portatile è anch’esso un dispositivo che fa capo a un host.
Dal momento che, per definizione, il vostro telefono è mobile, mano mano che vi spostate nella vostra città o paese cambia il suo IP di riferimento.
Abbiamo fatto la prova: abbiamo votato al «Premio Italive» dalla nostra sede (con un certo IP). Poi siamo usciti a fare una commissione poco distante e (con un altro IP) abbiamo fatto un’altra votazione ricevendone il simpatico “grazie per aver votato”. A sera siamo andati in un’altra zona della città a farci una pizza con gli amici: altro IP, altro voto e altro “grazie per aver votato”.
Ciò significa che una qualsiasi struttura o individuo può, con mezzi estremamente elementari, condizionare la valutazione di una determinata iniziativa che partecipa al «Premio Italive» (o danneggiarne un’altra con molteplici voti negativi) perfettamente all’insaputa dell’organizzatore Markonet Srl e dei garanti della correttezza del Premio, i pur stimabilissimi Codacons e Comitas.
Detto in termini più semplici: il valore del meccanismo di tutela del «Premio Italive» è praticamente uguale a ZERO.
E gli organizzatori del premio ne sono perfettamente consapevoli.
Per questo Markonet Srl deve rifarsi al discorso soggettivo della “qualità” e del “genius loci”.
Alla società Markonet Srl di Roma non sono ovviamente tonti. Sono professionisti della comunicazione, consapevoli di ciò che fanno e degli evidenti limiti strutturali del «Premio Italive».
E infatti, a proposito di questo aspetto, fanno capire, seppure in modo un po’ confuso, che non è solo la “quantità” dei voti a regolare le decisioni della Commissione ma anche la “qualità” degli eventi.
Regolamento (https://italive.it/regolamento/):
«5. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti, […] Gli esperti giudicano in base ad una parola chiave: il genius loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività.»
7. Eventuali Premi speciali possono essere riservati ad eventi e realtà di particolare interesse, come una scoperta di “gioielli nascosti”.
Le parole chiave di questo Regolamento molto all’acqua di rose sono: «genius loci», “premi speciali”, “gioielli nascosti”.
Vi sono tutti gli ingredienti perché, accanto a vincite basate sui voti effettivamente presi, vi siano vincite basate su elementi eminentemente soggettivi.
Sia chiaro: non abbiamo nulla contro le scelte soggettive: sono la norma per esempio nei premi letterari.
Ma in quei casi (oltre al fatto che i giurati non possono votare più volte ogni volta che escono a farsi un caffè) vi è una commissione accuratamente selezionata tra veri esperti, che esprimono un parere sulla base di una vera conoscenza delle opere concorrenti.
Eventi della Categoria «Mostre, Mercati e Fiere» in gara con «Ottocento Lombardo» per il «Premio Italive 2019».
13 Con i Patrocini stop alla promozione a pagamento.
Fino al 29-genn/19 ci sarebbe stato un ultimo argomento da trattare, senza dubbio di un certo interesse e relativo alla “promozione” a pagamento del «Premio Italive».
Fino a quella data erano infatti presenti — sia sulla piattaforma Italive.it sia sulla pagina facebook di Italive — diverse opzioni a pagamento tese a favorire la visibilità degli eventi ammessi al «Premio Italive» attraverso una serie di iniziative promozionali gestite dagli organizzatori del premio stesso.
Abbiamo registrato queste opzioni; le abbiamo studiate con attenzione; ne abbiamo chiesto approfondimenti agli organizzatori esprimendo alcune nostre perplessità, che ci sembra abbiano recepito.
Il 30-gen/19 gli organizzatori ci hanno cortesemente risposto (sottolineature nostre):
«Come detto, con i Patrocini abbiamo abolito ogni ipotesi di promozione a pagamento all’interno di ITALIVE.it; ovviamente nulla osta che l’organizzatore organizzi una promozione indipendente sui social o sui media. Sul sito Markonet.it trova tutte le informazioni sulle tipologie di promozione.
Siamo certamente interessati a organizzare una campagna per voi. Per organizzare detta campagna potremo proporvi varie iniziative una volta che il vostro progetto sarà definito nei particolari.
Per informazioni preliminari sulla promozione social e, in particolare, sul nostro impegno per la valorizzazione dei Bilanci di Sostenibilità, può consultare: consumerlab.it/sostenibilita/»
Per inciso, il lettore può agevolmente comprendere da questa risposta quanto siano fondate le nostre riflessioni sulla funzione del «Premio Italive» come canale di auto-promozione della società di comunicazione e marketing Markonet Srl, organizzatore del premio stesso.
Contestualmente, comunque, il 29-gen/19 le offerte promozionali a pagamento su accennate sono state eliminate sia dalla piattaforma Italive.it sia dalla sua pagina facebook. Evidentemente, ricevuti i patrocini, l’apparato tecnico della piattaforma si era distratto e ha tardato un pochino (quasi un anno) a rimuovere le offerte a pagamento dalle piattaforme di Markonet Srl. Ma poi qualche cosa si è mosso.
Va bene così: l’importante è che sia maturata una situazione di normalità.
Da parte nostra volevamo concentrarci su certi aspetti legati alla “ammissione” della mostra «Ottocento Lombardo» al «Premio Italive» e dimostrare l’assoluta irrilevanza di ciò ai fini dell’affermazione culturale di Lecco.
Non altro.
13 Con i Patrocini stop alla promozione a pagamento.
Fino al 29-genn/19 ci sarebbe stato un ultimo argomento da trattare, senza dubbio di un certo interesse e relativo alla “promozione” a pagamento del «Premio Italive».
Fino a quella data erano infatti presenti — sia sulla piattaforma Italive.it sia sulla pagina facebook di Italive — diverse opzioni a pagamento tese a favorire la visibilità degli eventi ammessi al «Premio Italive» attraverso una serie di iniziative promozionali gestite dagli organizzatori del premio stesso.
Abbiamo registrato queste opzioni; le abbiamo studiate con attenzione; ne abbiamo chiesto approfondimenti agli organizzatori esprimendo alcune nostre perplessità, che ci sembra abbiano recepito.
Il 30-gen/19 gli organizzatori ci hanno cortesemente risposto recependo le nostre perplessità (sottolineature nostre):
«Come detto, con i Patrocini abbiamo abolito ogni ipotesi di promozione a pagamento all’interno di ITALIVE.it; ovviamente nulla osta che l’organizzatore organizzi una promozione indipendente sui social o sui media. Sul sito Markonet.it trova tutte le informazioni sulle tipologie di promozione.
Siamo certamente interessati a organizzare una campagna per voi. Per organizzare detta campagna potremo proporvi varie iniziative una volta che il vostro progetto sarà definito nei particolari.
Per informazioni preliminari sulla promozione social e, in particolare, sul nostro impegno per la valorizzazione dei Bilanci di Sostenibilità, può consultare: consumerlab.it/sostenibilita/»
Per inciso, il lettore può agevolmente comprendere da questa risposta quanto siano fondate le nostre riflessioni sulla funzione del «Premio Italive» come canale di auto-promozione della società di comunicazione e marketing Markonet Srl, organizzatore del premio stesso.
Contestualmente, comunque, il 29-gen/19 le offerte promozionali a pagamento su accennate sono state eliminate sia dalla piattaforma Italive.it sia dalla sua pagina facebook. Evidentemente, ricevuti i patrocini, l’apparato tecnico della piattaforma si era distratto e ha tardato un pochino (quasi un anno) a rimuovere le offerte a pagamento dalle piattaforme di Markonet Srl. Ma poi qualche cosa si è mosso.
Va bene così: l’importante è che sia maturata una situazione di normalità.
Da parte nostra volevamo concentrarci su certi aspetti legati alla “ammissione” della mostra «Ottocento Lombardo» al «Premio Italive» e dimostrare l’assoluta irrilevanza di ciò ai fini dell’affermazione culturale di Lecco.
Non altro.